sono riusciti a invertire il processo di aumento di peso – .

Un recente studio condotto presso l’Università della California ha aperto nuove prospettive nella lotta controobesitàun problema di salute pubblica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. La ricerca getta luce su un approccio innovativo per promuovere perdita di peso attraverso la manipolazione del tessuto adiposo.

Il processo di aumento di peso è molto semplice: il corpo umano ha un soglia calorica chese superata, ne provoca l’aumento. Al contrario, si va verso una perdita di peso graduale, auspicabile anche attraverso alcuni farmaci che promettono di ridurre il peso.

Il corpo umano ospita tre tipi di cellule adipose:

  • grasso bianco: è la più abbondante nel corpo umano e svolge un ruolo cruciale come riserva energetica. Queste cellule sono specializzate inimmagazzinare l’energia in eccesso sotto forma di trigliceridi, che possono essere mobilitati quando il corpo ha bisogno di energia. L’accumulo eccessivo di questo tipo di grasso è associato all’obesità e ai problemi di salute correlati;
  • grasso bruno: È noto per la sua capacità di generare calore attraverso un processo chiamato termogenesi. Queste cellule sono ricche di mitocondri che conferiscono loro il caratteristico colore brunastro. La sua attivazione può aumentare significativamente la spesa energeticarendendolo un potenziale bersaglio per le terapie contro l’obesità;
  • grasso beige: condivide le caratteristiche del grasso bianco e bruno. Le cellule sono disperse nei depositi di grasso bianco e possono essere “reclutate” per assumere proprietà simili al bruno in risposta a determinati stimoli, come l’esposizione al freddo o all’esercizio fisico.

Tornando a noi, lo studio si è concentrato sul processo inverso dell’aumento di peso: la conversione del grasso bianco in beige. Questo fenomeno, noto come “browning” o scurimento del tessuto adiposo, è considerato un obiettivo desiderabile nella gestione del pesoLa chiave di questa trasformazione risiede nella modulazione della proteina KLF-15, un regolatore cruciale del metabolismo cellulare.

La nuova ricerca suggerisce che inibendo selettivamente la produzione di KLF-15, si potrebbe innescare un processo più efficiente di bruciare calorieQuesta scoperta potrebbe rappresentare una svolta nello sviluppo di terapie innovative per il trattamento dell’obesità, che in alcuni casi è irreversibile. A differenza dei farmaci attualmente in commercio, che spesso causano effetti collaterali indesiderati come nausea e malessere generale a causa della loro azione sul sistema nervoso centrale, i nuovi approcci terapeutici potrebbero agire in modo mirato sulle cellule adipose, riduzione degli effetti avversi.

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