Tiriac senza eredi. La Romania salvata dalle donne – .

Tiriac senza eredi. La Romania salvata dalle donne – .
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Sono settimane di semi-rinascita per il tennis rumeno, che in questi giorni si sta mostrando al mondo il rinnovato ATP di Bucarest (Tiriac Open)., che dal 2017 era stato sostituito dall’evento di Budapest. Ma i 250, che si giocano in contemporanea con tornei prestigiosi come Monaco e (soprattutto) Barcellona, ​​non è l’unico motivo per cui il tennis rumeno ha ricominciato a bussare alla porta dei grandi. Pochi giorni fa la clamorosa impresa nella Billie Jean King Cup, dove la Romania ha superato in campo neutro (negli Stati Uniti) l’Ucraina da netto svantaggio (0-2).accedere alle finali di Siviglia.

La chiave – in una serie di partite giocate sull’isola di Amelia a causa dell’impossibilità dell’Ucraina di ospitare eventi del genere – è stata la rimonta firmata da Ana Bogdan e Jaqueline Cristian, capaci di arrivare al 2-2 dopo due maratone con Svitolina e Tsurenko, prima della doppietta decisiva del capitano Horia Tecau. Uno dei big del tennis rumeno, capace di vincere 38 titoli nella specialità a coppie, con tre Slam e un argento olimpico al suo attivo: i due singolari sono ancora in campo, capaci di completare l’opera superando i gemelli Kichenok e regalando al loro Paese un successo da ricordare.

Un’impresa che ha fatto scalpore in Romania, vista anche l’assenza di Simona Halep, ammiraglia del tennis rumeno che ha saltato la Billie Jean King Cup per infortunio. L’ex numero 1 del mondo, uscita recentemente dall’incubo del caso doping in cui è rimasta coinvolta (da quando le è stata ridotta la squalifica per aver assunto il farmaco dopante Roxadustat, Simona è stata ritenuta ignara delle sostanze contenute nel prodotto), è pronta per lasciarsi il peggio alle spalle. E la Halep, con un rientro graduale, potrebbe rappresentare un problema per le regine del tennis di oggi già nella seconda parte di stagione.

Lasciata subito Miami contro Paula Badosa, la rumena è riuscita comunque a portare la spagnola al terzo set, mostrando discreti segnali di ripresa, nonostante un’astinenza dalle partite ufficiali che durava dagli US Open del 2022. È vero, il ritmo partita è da ritrovare, ma chi la vedrà a Parigi dall’altra parte del campo dovrà fare i conti con una che ha vinto la finale del Roland Garros 2018 (in rimonta contro Sloane Stephens). Una campionessa capace di battere Serena Williams con un potente doppio 6-2 in finale, sull’erba di Wimbledon. A quasi 33 anni, la Halep forse non ha molto tempo a disposizione, ma in queste 2-3 stagioni può ancora dire la sua ad alto livello.

È fondamentale che il tennis rumeno si rifugi nelle ragazze, visto che non ci sono nuove Ion Tiriac all’orizzonte. L’ex tennista e imprenditore milionario, che gestisce anche il torneo di Bucarest, è stato campione di doppio al Roland Garros 1970 con l’amico Ilie Nastase, senza dubbio il più grande di sempre del tennis rumeno. Oggi, tra gli uomini, il numero 1 della Romania è Filip Cristian Jianu, numero 282 del mondo. Troppo poco per un Paese con questa tradizione tennistica, che non avrà nessuno in gara al Roland Garros, nemmeno nelle qualificazioni.

Ecco perché ora tutti gli occhi sono puntati sulle donne. Non solo Halep, da allora La Romania può vantare tre delle prime 100: Sorana Cirstea (29), Ana Bogdan (64) e Jaqueline Cristian (74). L’età media è alta, ma il 19enne potrebbe farsi spazio dietro Anca Todoni (anche lui già convocato in Nazionale). Piccoli segnali di un Paese di grande tradizione, poi naufragato da scelte discutibili. Un Paese che oggi si ritrova a mancare non solo dei Tiriac e dei Nastas, ma anche di altri protagonisti degni del top tennis, anche se non campioni: i Pavel, gli Ungur, i Voinea, i Copil, gli Hanescus. Un patrimonio di talento è evaporato, chiedendo aiuto alle ragazze.

Tag: Tiriac eredi Romania salvati donne

 
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