Dunbar al Giro, parla Piva «Una top 5 è ​​possibile» – .

Domani parte il Tour de Romandie e tra i partecipanti ci sarà anche lui Eddie Dunbar. Gli irlandesi di Jayco-AlUla dovrebbe essere il protagonista dell’ormai imminente Giro d’Italia. L’anno scorso, infatti, finì settimo nella classifica generale. Inutile dire che le aspettative non sono banali.

Portato fuori Tadej Pogacar, fuori dalla portata del mondo intero, a meno che tu non chiami te stesso Jonas Vingegaard, alle sue spalle la lotta è piuttosto aperta. Eddie è un ragazzo in crescita, ha il morso, l’aspirazione e la maturità per fare bene. E ha anche un’ottima squadra che lo supporta, a cominciare dal direttore sportivo che lo guiderà nella corsa rosa, Valerio Piva.

Valerio Piva (classe 1958) è stato corridore fino al 1991 e poi diesse. Da quest’anno è a Jayco-AlUla
Valerio Piva (classe 1958) è stato corridore fino al 1991 e poi diesse. Da quest’anno è a Jayco-AlUla
Valerio, allora cosa ci dobbiamo aspettare da Dunbar al Giro?

Sono entrato in squadra quest’anno e prima non ne sapevo molto, ma so che l’anno scorso è andata come è andata senza aver preparato specificatamente il Giro. Quest’anno l’idea era farlo preparare come primo obiettivo, farlo arrivare da leader. Quindi c’è tutto il setup per la preparazione invernale.

Ma finora lo abbiamo visto poco, perché?

Effettivamente aveva qualche problema di salute. Prima l’influenza e la tosse, che gli hanno fatto sentire la mancanza dell’Oman, dove era atteso. In teoria sarebbe potuto andare, ma dopo un incontro abbiamo deciso tutti che era meglio rimandare. Poi ha avuto una caduta alla Valenciana, riportando un piccolo trauma cranico, e abbiamo cambiato di nuovo i piani.

Questo spiega il motivo dei suoi pochi giorni di corsa finora…

Così ha saltato il Tirreno ed è andato ai Baschi e da domani sarà alla Romandia. Ma ora è sul tavolo. Eddie, come detto, sarà uno dei nostri leader al Giro, e con lui anche Luke Plapp. Eddie chiaramente non è il favorito, ma nel frattempo sia lui che Plapp stanno iniziando a imparare ad affrontare una gara simile da leader.

Dunbar (classe 1996) non è un drago della cronometro, ma non sta fermo per fare lo scalatore
Dunbar (classe 1996) non è un drago della cronometro, ma non sta fermo per fare lo scalatore
Non siete i favoriti, ma potete fare bene. Puntare al podio sarebbe troppo?

Il podio sarebbe un risultato eccezionale. Diciamo che una top ten è realistica e una top five è un ottimo obiettivo. Per un podio firmerei al via, come chiunque altro. Ma non posso dire andiamo al Giro per questo o quel piazzamento. Stiamo parlando di un ragazzo che ha davvero bisogno di conoscere le sue opzioni. Anche perché un conto è andare forte una volta e un altro conto confermarsi. Inoltre bisogna considerare una cosa.

Che cosa?

Le due prove cronometrate. Dunbar non è molto forte contro il tempo, non è uno specialista ed è per questo che dico che una top five sarebbe già un ottimo risultato.

Valerio, sei arrivato a Jayco-AlUla quest’anno e chiaramente non lo conosci bene, ma in base a quello che hai visto, cosa pensi di questo ragazzo?

L’ho indirizzato ai baschi e ho trovato che era un ragazzo molto tranquillo, che non si atteggia a leader. Anche perché forse deve ancora dimostrare di essere un certo tipo di leader. E anche per questo non dirò molto su cosa potrà fare al Giro. Eddie ha sicuramente delle qualità, ma prendiamocela con calma. Vuole fare bene in classifica e non arriva al Giro con leggerezza. Abbiamo assistito, anche con altri tecnici, a tante tappe, alcune dopo il Tirreno, altre in occasione del Giro delle Alpi. E qualcosa vedrò prima del Giro. Andremo a Oropa due giorni prima di Torino.

E a te, direttore sportivo italiano, cosa chiede Dunbar riguardo al Giro?

Fondamentalmente le tappe e le salite in particolare. Ma un Giro lo ha già fatto e sa cosa lo aspetta.

L’anno scorso Dunbar finì 7°. Spesso in salita ha avuto l’appoggio di Zana, anche questa volta dovrebbe essere così
L’anno scorso Dunbar (nato nel 1996) finì 7°. Spesso in salita ha avuto l’appoggio di Zana, dovrebbe essere così anche questa volta
Oltre a Dunbar ci hai parlato anche di Plapp. Però prima di Sanremo ci ha detto che alla classifica non pensa. Allora dov’è la verità?

E ha ragione. È un po’ la stessa cosa di Dunbar. È giovane e non sa come andranno le cose. Dove può andare. Con due cronometro lunghe può fare bene. Se ad esempio regge bene nelle prime due frazioni, Torino e Oropa, forse a qualcuno piace Luca può pensare alla maglia rosa con la prima cronometro. Qui Plapp è più aggressivo rispetto a Dunbar. Uno lo devi quasi fermare, l’altro lo devi incoraggiare. Entrambi hanno qualche problema di posizionamento nel gruppo e nei Grandi Giri questo non va bene per chi pensa alla classifica. Il rischio è quello di essere attaccati nel momento sbagliato. Poi Per gli sprint sarà presente anche Caleb Ewan.

Wow, porti una grande squadra…

Ma sì, lasciamoli crescere. Diamo loro questa responsabilità e se alla fine non andranno bene non ci arrabbieremo. Qui al Giro non portiamo il nostro numero uno, Simone Yates, e così possono acquisire esperienza.

Insomma Valerio, Dunbar, Plapp, Ewan… e anche Zana. Che ruolo avrà Pippo?

Non si classificherà. Filippo sarà un cacciatore di palcoscenici. Le cronometro sono il suo limite, mentre ha già dimostrato di saper vincere una tappa e andare forte in salita.

Magari uno come lui potrebbe puntare alla maglia del GPM?

Sì, ma queste non sono cose che puoi decidere in anticipo. Anche con Caleb Ewan, che parte per arrivare a Roma, potremmo puntare alla maglia ciclamino, ma per questo tipo di obiettivo bisogna valutare strada facendo. Intanto partiamo per il Giro e partiamo bene… poi vedremo.

 
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