“Domani capiremo tutto” – .

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Il primo gol c’è, da ritirare sul prato dell’Olimpico. Da inizio stagione Allegri recita il suo mantra settimanale: “entra in Champions e vai in finale di Coppa Italia”. I due gol che per i tifosi sono “mini” e per lui l’assoluzione con la coscienza pulita. Domani c’è la semifinale di ritorno di Coppa Italia a Roma contro la Lazio e il 2-0 dell’andata va difeso. Il tecnico bianconero presenta i rischi della partita e non solo nella conferenza che la precede.

Juventus, Allegri svela che partita si aspetta

Allegri sa che la nuova Lazio targata Tudor è più combattiva e fisica: “Troveremo una Lazio aggressiva perché deve recuperare 2 gol. Stanno cambiando rispetto a quando c’era Sarri. Sarà una gara dentro o fuori. Abbiamo iniziato quest’anno con due obiettivi. Arriviamo tra i primi quattro e siamo terzi in classifica, ma la strada è ancora lunga. gli scontri diretti sono ancora tanti. E raggiungere l’obiettivo della Coppa Italia. Domani capiremo se siamo stati abbastanza bravi per arrivare in finale oppure no. Poi il campionato, pochi punti per raggiungere l’obiettivo”

Juventus, Allegri e il rischio scudetto zero

A Cagliari per ampi tratti di gara abbiamo visto una pessima Juve: “Domani è completamente diverso dal Cagliari. Mettiamolo da parte, abbiamo visto quanto c’era di sbagliato. Troveremo una squadra diversa, ci attaccheranno”. C’è il rischio di chiudere ancora con zero titoli: “Non c’è da avere paura. Tutto questo va vissuto con grande voglia e voglia di arrivare in finale. Dobbiamo fare del nostro meglio. Poi se gli altri saranno migliori applaudiremo. Dico sempre che quando giochi giochi per il massimo risultato. In quest’ultimo mese si decidono i campionati, le coppe e i posti in Champions League. Siamo arrivati ​​là. È il momento più importante. Non siamo ancora arrivati ​​alla Champions League e alla finale di Coppa Italia. L’azienda ci ha dato delle direttive ben precise. E il fatto che la Juventus debba e possa avere la possibilità di andare in Champions League. Andare in finale significherebbe andare in Supercoppa, nelle grandi si gioca per vincere trofei. Deve essere l’ambizione, devi convivere con la pressione. È il bello di essere in una squadra forte”.

Yildiz sembra giocare con meno leggerezza: “È un percorso per tutti i giocatori. Ha qualità straordinarie. Ti faccio un esempio: Non penso che il Bremer di quest’anno sia come il Bremer dell’anno scorso. Alla Juventus la maglia pesa di più, soprattutto nei momenti in cui le partite si fanno difficili. L’ho già detto tempo fa. Dopo un anno e mezzo questo è il periodo in cui le partite sono quelle dure che ti fanno crescere. Orario della chiesa? Federico ha sempre preso parte alle azioni più importanti. È un giocatore importante. Domani avremo bisogno di cambiamenti, perché dovremo lottare”.

Allegri lascia l’ultima parola al club

L’ultima domanda è cosa pensa della discussione tra insegnanti di calcio e dirigenti: “Non penso proprio niente. Faccio un lavoro che mi piace, poi l’azienda ha il diritto di valutare il surplus di un allenatore in un contesto o nell’altro. Penso che la cosa più importante per noi ora sia raggiungere i nostri obiettivi. Questo è il motivo per cui siamo qui, abbiamo lavorato duro per questo”.

Fonte: Ansa

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