“Inter Scudetto, ecco i tre punti indelebili della stagione” – .

“Inter Scudetto, ecco i tre punti indelebili della stagione” – .
“Inter Scudetto, ecco i tre punti indelebili della stagione” – .

L’analisi di Andrea Stramaccioni per Figli delle Stelle, lo speciale del Corriere della Sera dedicato allo Scudetto dell’Inter

L’analisi di Andrea Stramaccioni per Figli delle Stelle, uno speciale del Corriere della Sera dedicato allo Scudetto dell’Inter. Ecco il pensiero dell’ex allenatore nerazzurro: “La vittoria dello scudetto della Seconda Stella arriva attraverso una stagione di grande qualità di gioco che può essere analizzata in alcuni punti chiave.

Partiamo dal retro: la «Revolution from Below» rappresenta una fase costruttiva innovativa da studiare per un modulo base 3, qualcosa di veramente nuovo, perché sono tanti i sistemi che lavorano su una costruzione dominante a partire dal portiere ma nessuno era riuscito , con i tre difensori, ai livelli della Banda Inzaghi. L’avvicendamento tra difensori centrali e difensori, le posizioni invertite tra centrocampisti e difensori, hanno portato ad un coinvolgimento difficile da arginare nella preparazione che ha visto realizzare qualcosa di impensabile, ovvero un gol su azione, originato da un cross da difensore centrale (Bastoni) e finalizzata in area dall’altro difensore centrale (Bisseck). Il gol della vittoria contro la Juve, realizzato da Pavard in versione offensiva, o il gol esplosivo di Bastoni contro la Roma in contropiede, sono lì a testimoniarlo livello incredibile raggiunto «dal basso».

gli intoccabili

Secondo punto, “il centrocampo inamovibile”. Inamovibile perché nelle valutazioni dell’allenatore senza quei tre… non si può scendere in campo. Non ricordo un’assenza di turnover così evidente in una squadra campione impegnata su più fronti. E dentro questi “immobili” ci sono tre grandi giocatori che rimarranno nella storia dell’Inter, Barella, il numero 8 perfetto, il cosiddetto “box to box”, poi Calhanoglu e Mkhitaryan, due ex trequartista che da giovane L’età sembrava votato esclusivamente all’attacco, trasformandosi col tempo in due dei giocatori più completi in fase difensiva, entrambi al top per palloni recuperati nelle statistiche della Serie A. Ma se Mkhitaryan ci aveva già dato segnali di sviluppo alla Roma, Calha ci è stato regalato in questa veste dal “genio” di Inzaghi.

La coppia d’attacco

Terzo punto, ma probabilmente sarebbe dovuto essere il primo, la coppia d’attacco. Straordinario il duo offensivo, nato sulle ceneri di una doppia partenza, quella pianificata di Dzeko, e quella dolorosissima di Lukaku, “traditore” agli occhi della gente e dello spogliatoio. Lautaro, che a suon di gol avviati, ha condotto e concluso una stagione che lo colloca di diritto tra i migliori 9 al mondo e lui, Marcus Thuram, una scommessa tattica, perché di mestiere ha sempre o quasi sempre fatto l’esterno e il cui valore da il suggerimento era tutto da verificare. Ebbene il campo ci dice che è nata una coppia da sogno, nella quale Lautaro e Thuram hanno saputo rivelarsi entrambi complementari, perché sempre capaci di giocare l’uno secondo l’altro, e di rispecchiarsi all’occorrenza, poiché ogni volta la zona centrale era presidiata, è esplosa l’abilità di Marcus nel muoversi, nell’attaccare lo spazio e la profondità, nel trasformarsi soprattutto a destra nella già citata ala. Tre punti per me indelebili, che hanno permesso di realizzare una stagione storica, quella della celebrazione di tutto il popolo nerazzurro“, si legge.

 
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