Mini monoposto in gara a Imola per la semifinale di “F1 nelle Scuole” VIDEO – .

Mini monoposto in gara a Imola per la semifinale di “F1 nelle Scuole” VIDEO – .
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In attesa del Gran Premio di maggio, in autodromo si stanno già scaldando i motori in vista della F1. Il rombo, però, non è quello delle monoposto di Leclerc, Hamilton e Verstappen, bensì il “suono” più dolce delle minicar realizzate dagli studenti del progetto “F1 in Schools” che quest’anno coinvolge 28 team da 21 Istituti italiani supportati da importanti partner del motorsport come Pirelli e Dallara.

Dopo le qualificazioni e la prima semifinale disputata in casa del Cavallino a Fiorano (e vinta dal liceo Respighi di Piacenza con il team Amx) l’Enzo e Dino Ferrari è oggi teatro della seconda semifinale di questa iniziativa che permette ai ragazzi dai 9 ai 19 anni di sviluppare materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), applicandole nella realizzazione di una monoposto in miniatura spinta da cartucce di aria compressa che può raggiungere anche gli 80-100 km/h percorrendo un speciale binario rettilineo da 24 metri.

A Imola, a un anno dalla prima volta, dieci minicar si contenderanno i cinque posti in palio per il passaggio alla fase nazionale in programma il 16 giugno alla Dallara Academy sul circuito di Varano de’ Melegari, in provincia di Parma . Da lì poi uscirà la “scuderia” che tra settembre e novembre rappresenterà il nostro Paese alle finali mondiali (data e luogo ancora da definire) dove troverà avversari provenienti da altre 60 nazioni.

La gara di accelerazione, però, non si limita alla sola sfida cronometrica in pista, sia da soli per misurare i tempi di reazione in partenza e di percorrenza, sia in coppia per il più classico degli scontri diretti. Una giuria internazionale valuterà la monoposto a 360° attraverso diverse prove: dal design della vettura realizzata interamente dagli studenti al design che deve rispettare dimensioni e forma per evitare sanzioni, fino alla creazione del marchio e alla sua presentazione in inglese. Senza tralasciare il business plan e tutto ciò che riguarda la comunicazione. Cioè tutti gli aspetti che ruotano attorno ad una vettura di F1.

Le squadre, composte da tre a sei studenti, vengono fornite di software Cad per collaborare, progettare, analizzare, produrre, testare e poi gareggiare con le auto in miniatura. Con macchine a controllo numerico computerizzato e stampanti 3D, i ragazzi costruiscono il telaio dell’auto su cui sono montati i pneumatici Pirelli P Zero. La vettura viene poi testata virtualmente e poi in una galleria del vento fumosa, prima della “cartina di tornasole” in pista. I team devono anche pensare a come aumentare le sponsorizzazioni e capire come gestire il budget per finanziare la ricerca, i viaggi e l’alloggio. Insomma, come se fossero veri e propri leader di un team di F1.

 
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