le colpe di giocatori, società e tifosi – .

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Non sono stati giorni facili per il mondo Granata: dal caso Kabic al video sul pullman sfociato in una “caccia alle streghe”

Una brutta storia sotto tutti i punti di vista, una brutta storia che offre almeno tre spunti di riflessione. Il primo: gran parte dei calciatori (e non solo quelli del Toro) appaiono ignoranti, viziati ed emotivamente aridi. La seconda: le aziende devono avere la capacità di inasprire le regole, anche per quanto riguarda l’uso dei social media. Il terzo: uso troppo distratto dei social anche da parte dei tifosi che hanno condannato Pietro Pellegri e Matteo Lovato senza prove concrete. Procediamo per punti.

Il prototipo del calciatore lontano dalla realtà: gli effetti nel caso Kabic e nel caso dell’autobus

Il vero valore del 4 maggio rischia di svanire di fronte a persone incapaci di percepire le emozioni che prova e respira un intero popolo. Il prototipo del calciatore è così lontano dalla realtà che viviamo ogni giorno che un evento come la rievocazione di Superga rischia, se non contestualizzato al meglio, di essere banalizzato e non compreso appieno. Il rischio è tangibile e il primo segnale è arrivato nell’intervallo di Torino-Bologna con Uros Kabic impegnato in dribbling durante l’emozionante e commossa prestazione di SensoUnico sulle note di “Quel giorno di pioggia”. Lo stesso video girato sul pullman granata conferma quanto detto sopra. E gli esempi abbondano ad ogni latitudine ogni volta che i protagonisti sono coinvolti. Solo che in un club come il Toro che fa dell’appartenenza il suo mantra questa viene percepita di più.

Aziende senza controllo sui social media: un pericolo che porta a non pochi problemi diplomatici

Le aziende devono inasprire le regole ed essere severe su alcuni punti, altrimenti rischiano una serie di disguidi diplomatici che faranno uscire l’azienda a pezzi. Il Toro, inteso come club, non è uscito per niente bene dal 3 e 4 maggio. I tanti piccoli o grandi scandali emersi, senza una presa di posizione ufficiale da parte del club, non hanno fatto altro che rendere il clima ancora meno sereno. Proprio per questo è sempre meglio prevenire prima di curare. Limitare l’uso dei social non sarebbe male, soprattutto in un’epoca in cui tutto viene veicolato lì. Le società sono molto attente a non permettere ai giocatori di vivere costantemente un contatto con i tifosi perché temono qualche eccessiva considerazione da parte dei giocatori (con il rischio di proliferare video incontrollabili), ma non riescono a frenare l’utilizzo di social media da parte dei propri iscritti, il più delle volte causando problemi di varia natura.

La “caccia alle streghe” non funziona: i capri espiatori non proteggono la serenità

Il terzo punto riguarda i tifosi. Domenica 5 maggio è stato avviato un processo senza prove nei confronti di alcuni tesserati del Toro, tanto che Pellegri e Lovato sono stati costretti a smentire sui propri canali social. Non dobbiamo necessariamente essere garantisti, ma dovremmo raccogliere qualche prova in più prima di crocifiggere. Trovare capri espiatori è facile, ma bisogna sempre pensare che dietro la figura del calciatore sopra descritta (ignorante e viziato, anche se non tutti) ci sono sempre persone che fanno parte di un gruppo. Insomma, non c’è dubbio che il video sul pullman non fosse felice, così come è certo che la “caccia alle streghe” di ieri non è stata una bella pagina della stagione granata.

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6 maggio 2024 (modificato il 6 maggio 2024 | 10:42)

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