GIRO DELLA SVIZZERA 2024, QUANTA SALITA! SENZA TOP, UN’OCCASIONE PER TANTI. L’INIZIO DI DOMANI – .

GIRO DELLA SVIZZERA 2024, QUANTA SALITA! SENZA TOP, UN’OCCASIONE PER TANTI. L’INIZIO DI DOMANI – .
GIRO DELLA SVIZZERA 2024, QUANTA SALITA! SENZA TOP, UN’OCCASIONE PER TANTI. L’INIZIO DI DOMANI – .

Per prestigio, fascino, lunghezza e durezza, il Giro della Svizzera negli anni si è guadagnato il soprannome di “Quarto Grande Tour”. La concorrenza con il Giro del Dauphiné lo ha un po’ ridimensionato dal punto di vista della qualità dei partenti, ma la corsa svizzera, che quest’anno dal 9 al 16 giugnorimane uno dei migliori approcci possibili al Tour de France.

Se il Delfinato è stregato per gli italiani, il Giro di Svizzera non lo è affatto, visto che dal 1933 a oggi gli Azzurri lo hanno vinto 19 volte e sono secondi solo ai padroni di casa, che hanno vinto 23 volte. Con 4 vittorie negli anni 50, Pasquale Fornara detiene anche il record dei successi, ma va sottolineato che nel nuovo millennio nessun italiano ha mai vinto. Francesco Casagrande, nel 1999, è stato l’ultimo a indossare la maglia gialla, mentre Damiano Caruso, 2° nel 2017, è stato l’ultimo a salire sul podio.

SENTIERO

Quest’anno partiamo dal… Liechtenstein! Sarà infatti la capitale Vaduz per dare il via alle danze con una breve cronometro 4,8 km, completamente pianeggiante, che servirà per assegnare la prima maglia di leader. Il giorno dopo lascerà Vaduz e ritornerà in Svizzera, con arrivo previsto in Svizzera Regensdorf Dopo 177,3 km. Nel finale attenzione al Regensberg (2,2 km al 7,7%), che dovrà essere superato a 10 km dall’arrivo e potrebbe mettere in difficoltà alcuni uomini veloci.

La terza tappa è per i velocisti, da Steinmaur a Rüschlikon Per 161,7 km. Gli ultimi 35 km sono un continuo saliscendi, seppur senza strappi mortali, e di difficile interpretazione, con gli ultimi 800 metri che portano all’arrivo in costante salita al 7-8%. Il primo vero slancio alla classifica generale verrà dato dalla quarta tappa, la Rüschlikon – Passo del San Gottardo Di 171 km. La salita finale è una classica di questa corsa: Io sono 21,1 km al 5,6%non durissima ma davvero lunga, con il traguardo sopra i duemila metri sul livello del mare.

Tuttavia, la quinta fase probabilmente causerà ancora più danni Ambrì – Carì Di 148,6 km. Dopo un inizio intenso con le salite di Altanca (5 km al 9%) e Carì (9,6 km al 8,2%), passeremo sotto il traguardo e poi, dopo 90 km relativamente tranquilli, ci sarà un nuovo arrivo in salita per Carì, dal lato opposto a quello affrontato in partenza. Sono 11,5km salita all’8%, destinato a fare non poche differenze. I corridori, però, non avranno più tempo per rifiatare, perché la sesta tappa, da Locarno a Blatten Per 151,4 km, mette sul tavolo un altro difficile arrivo in salita. A meno di 60 km dal traguardo si raggiungono i 2500 metri di altitudine Passo della Novena (13,7 km al 7,9%), e poi l’arrivo in salita è duro, verso Blatten, con 6,9 km di salita al 9,3%.

Se le tre tappe precedenti non avevano ancora dato alcuna indicazione su chi avrebbe potuto vincere il Giro di Svizzera, la tappa del Col de la Croix viene in soccorso. Partenza e arrivo della sesta tappa sono alle Villars-sur-Ollon, cittadina a 4 km dalla vetta del famoso colle. Si riparte quindi in salita per raggiungere la vetta (4 km al 8,7%), dopodiché i corridori affronteranno nuovamente l’intera Col de la Croix (17,1 km al 7,1%) e poi, dopo la discesa, ancora, parzialmente, fino all’arrivo di Villars-sur-Ollon (8,6 km al 8%). Saranno 118,2 km che saranno a dir poco esplosivi. Però metterà il punto esclamativo sulla corsa lì cronometro il finale. Piatto? No, anche questa è in salita, sempre sulle pendici del Col de la Croix. Da Aigle si va a Villars-sur-Ollon per 15,7 km: dopo i primi 5 km pianeggianti, iniziamo a salire per 10,2 km di salita all’8% di media pendenza. Per gli scalatori, nelle ultime 5 tappe, sarà come essere al luna park.

(Altitudini in copertina)

PREFERITI

L’edizione 2023 è viva nei ricordi degli appassionati più che altro per la tragica scomparsa di Gino Mäder, che anche quest’anno sarà ricordato e festeggiato degnamente. L’anno scorso finalmente vinse Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), che ha abilmente battuto Ayuso ed Evenepoel. Il danese ci sarà anche quest’anno con il numero 1 sulle spalle e ha tutte le carte in regola per provare a ripetersi.

L’assenza degli extraterrestri dà buone possibilità a diversi corridori, a cominciare da quello sempre più convincente Lenny Martinez (Groupama-FDJ), ma anche Riccardo Carapaz (EF Education-EasyPost), Enrico Mas (Movistar), Adam Yates (UAE Team Emirates) e João Almeida (Team Emirates degli Emirati Arabi Uniti). Dopo il costante ed incoraggiante inizio di stagione, l’avvicinamento al Tour of Egan Bernal (Ineos Grenadiers) passa di qui, e chissà che possa riuscire anche a procurarsi un passaggio viste le tante tappe adatte alle sue caratteristiche.

Si rivedono più tardi Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike), dopo il ritiro dal Giro, e Maxim Van Gils (Lotto Dstny), reduce da un inizio di stagione straordinario che lo ha visto però impegnato solo in classiche di un giorno. In ottica classifica generale dovranno poi essere tenuti d’occhio Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), Sergio Higuita, Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), Senza Poels (Bahrein Vittorioso), Ion Izagirre (Cofidis), Nairo Quintana e Einer Rubio (Movistar), Felice Gallo (Decathlon AG2R La World), che si è dedicata a queste strade lo scorso anno, Tom Pidcock (Granatieri Ineos), William Junior Lecerf (Soudal-QuickStep), Alexey Lutsenko (Astana Kazakistan), Wilco Keldermann (Team Visma | Noleggia una bicicletta), George Bennet E Stefano Williams (Israele-PremierTech) e Yannis Voisard (Tudor).

Tra i corridori veloci, però, attenzione agli eclettici Thibau Nys (Lidl-Trek), a Marco Cavendish (Astana Kazakistan), Arnaud Démare (Arkéa-B&B Hotels), Jordi Meeus (Bora-hansgrohe), Bryan Coquard (Cofidis), Marijn Van den Berg (EF Education-EasyPost), Tobias Lund Andresen (dsm-firmenich PostNL), Michael Matthews (Jayco AlUla), Pasquale Ackermann (Israele-PremierTech) e Arnaud De Lie (Lotto Dstny).

Per gli italiani si prevede una gara di supporto, ma chissà che magari con qualche fuga possa venir fuori qualcosa di interessante. Quindi presta attenzione Damiano Caruso (Bahrein Vittorioso), Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Samuele Battistella e Simone Velasco (Astana Kazakistan), Fausto Masnada (Soudal-QuickStep) e Gianluca Brambilla (Q36.5).

 
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