Roland Garros – Paolini-Swiatek, le chiavi tattiche e psicologiche di una finale che sembra già scritta – .

Roland Garros – Paolini-Swiatek, le chiavi tattiche e psicologiche di una finale che sembra già scritta – .
Roland Garros – Paolini-Swiatek, le chiavi tattiche e psicologiche di una finale che sembra già scritta – .

Trentaquattro partite vinte, due perse. Basta prenderlo da qui, dai numeri semplici e banali, per capire quanto l’azienda a cui viene richiesto Gelsomino Paolini entrambi su carta proibitivo. Perché Iga Swiatek nella sua carriera al Roland Garros ha subito solo due sconfitte. Da ragazzina, nel 2019, quando alla sua prima presenza arrivò ancora agli ottavi, arrendendosi alla futura campionessa Simona Halep con un netto 6-1 6-0. E nella strana edizione ancora in formato covid 2021, quando la sorprese Maria Sakkari, 6-4 6-4 il punteggio in favore del greco. Il resto ci parla di tre titoli – 2020, 2022 e 2023 – e spesso pochi opportunità per molti. Muchova ha sfiorato l’impresa l’anno scorso – in una bellissima finale – e Naomi Osaka in questo torneo. Per tutti gli altri, spesso, il ‘Panificio Swiatek‘, ne danno delle belle ‘bagel‘o grande’baguette‘ – si leggono i set terminati con il punteggio di 6-0 o 6-1 – a tante avversarie, spesso anche di innegabile valore. Incontrare Iga Swiatek su questi campi spesso equivale a una condanna a morte – sportivamente parlando, ovviamente. E già solo avvicinarsi all’idea di questo articolo di ‘cosa può fare Paolini in campo per fermare Swaitek’ è abbastanza complicato. I due precedenti, seppure datati, raccontano che anche Jasmine ha subito questa sorte nelle partite contro il polacco. Tre partite collezionate sulla terra rossa di Praga nel lontano 2018; tre partite collezionate un paio di anni fa agli US Open.

 
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