Mercedes equilibrata, Ferrari senza grip meccanico – Analisi Tecnica – .

Di Carlo Platella
Quella di Montreal è una qualificazione entusiasmante, incerta fino alla fine e dove non mancano i colpi di scena. La sorpresa della giornata è La pole position di George Russell, a bordo di una Mercedes che raccoglie i frutti di una pista più amichevole e dello sviluppo delle ultime settimane. La Freccia d’Argento è contrastata negativamente dalla Ferrari, le cui debolezze viste in Canada superano i punti di forza apprezzati a Monaco.

La qualificazione

È difficile distinguere tra vincitori e perdenti nel sabato canadese. Per l’ennesima volta i distacchi sono minimi, con i primi tre entro 21 millesimi e con un solo decimo che abbraccia i primi quattro, rendendo molto difficile fare una distinzione di valori. Anche quelli di Montreal incarnano delle qualifiche atipicheper il quale i team hanno avuto pochissimo tempo a disposizione, considerando come le prove libere del venerdì sono state cancellate dalla pioggia.

Le squadre hanno quindi dovuto fare i conti con più incognite del solito, trovandosi costrette a reagire prontamente alle condizioni esterne. Anche i piloti, chiamati a interpretare, rappresentano un approccio valido un pendio scivoloso e in rapida evoluzione, grazie all’asfalto nuovo e senza gomma, dilavato dalla pioggia caduta sulla pista. Il fattore umano gioca quindi un ruolo decisivo nel risultato finale, perfettamente rispecchiato dai tre piloti di altrettanti team diversi nelle prime tre posizioni.

Lando Norris si qualifica per il Gran Premio del Canada 2024 – www.xpbimages.com, E-Mail: [email protected] © Copyright: Coates / Immagini XPB

Finalmente Mercedes

A vincere il titolo di giornata è George Russell, che ha conquistato la pole position a pari tempo con Max Verstappen. Una piacevole sorpresa, che contrasta con il ruolo di quarta forza ricoperto dalla Mercedes nel mese di maggio. Uno dei grandi fattori limitanti su cui si sta lavorando a Brackley è il bilanciamento del W15, vettura che finora è apparsa competitiva sia a velocità sostenuta che a velocità lenta, ma raramente in entrambe le aree, evidenziando squilibri nell’equilibrio a velocità diverse. In questo, il tracciato canadese soddisfa le esigenze della Freccia d’Argento, con una certa omogeneità di curve contenute in uno spettro di velocità ristretto, facilitando la ricerca dell’equilibrio.

Ma non è solo il fattore pista a determinare la pole position di George Russell. Da Miami appunto La Mercedes ha portato piccoli aggiornamenti ad ogni gara, ultimi gli interventi su ala e sospensione anteriore introdotti tra Montecarlo e Canada. I membri del team segnalano un lento ampliamento della finestra di utilizzo, frutto di piccoli ma numerosi cambiamenti. A Montreal infatti la W15 riesce a stabilizzare meglio pressioni e temperature delle gomme, almeno nelle mani di Russell, estraendo finalmente il grip di quella gomma più morbida di cui la Mercedes si era lamentata negli appuntamenti precedenti.

La coppia Red Bull-Verstappen perdono a pari merito dalle qualifiche canadesi, con la consapevolezza di un pacchetto non più schiacciante, ma pur sempre estremamente competitivo. Il carico aerodinamico rilasciato a velocità più elevate rispetto a Monaco allevia i problemi sui cordoli della RB20, che può così sfruttare al meglio i progressi fatti nelle curve lente rispetto allo scorso anno. Il test effettuato venerdì sulla deformazione del pull-rod della sospensione conferma però i timori interni su possibili problemi di correlazione meccanica con il simulatore.

Affondo la Ferrari

L’eliminazione di entrambe le Rosse nella Q2 è la grande sorpresa negativa della giornata. Leclerc si rammarica del tempo perso con il traffico al tornante, ritenendo anche di aver completato il giro troppo presto e di aver mancato l’evoluzione favorevole della pista. Fattori, quelli citati dal monegasco, che sicuramente influiscono, ma che se la Ferrari paga caro una generale mancanza di competitivitàtanto che spesso vediamo i due SF-24 nella parte bassa della top-10.

L’esito della qualificazione canadese non cancella quanto osservato dopo la vittoria di Monaco. La meccanica delle sospensioni in caso di attacco su cordoli e bordi irregolari rimane un punto di forza dell’SF-24, tuttavia insufficiente a compensare altre carenze. Uno di questi è la mancanza di agilità nelle curve a velocità medio-bassa, già emersa nel tortuoso primo settore della Cina, in un altro weekend travagliato per il Cavallino Rampante. Anche in Canada Leclerc e Sainz hanno accusato un notevole ritardo nei tornanti del primo settore, ulteriormente amplificato dall’utilizzo non ottimale delle gomme.

© Copyright: Prezzo / Immagini XPB

Tra le curve di Montreal l’SF-24 scorre su entrambi gli assi, condizione che non è sintomo di uno squilibrio nell’assetto, ma di grip meccanico da parte degli pneumatici. Frederic Vasseur parla di difficoltà nell’avviamento delle gomme, con temperature delle gomme spesso inferiori a quelle ottimali. Viene da chiedersi il perché di un simile calo rispetto a Montecarlo, che ha in comune con Montreal un asfalto a bassa aderenza e le mescole più morbide della gamma Pirelli. In Canada le temperature non sono particolarmente elevate, intorno ai 30°C sull’asfalto, ma questa osservazione offre solo una risposta parziale. La Ferrari avrà comunque l’opportunità di recuperare posizioni in una gara che, tra graining, meteo variabile e mancanza di informazioni raccolte sulle gomme durante i test, si preannuncia decisamente interessante.

 
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