“Non ho dato a Djokovic il merito che meritava nei suoi primi anni. La sua personalità e la sua ambizione hanno messo molti tifosi sulla difensiva”. – .

“Non ho dato a Djokovic il merito che meritava nei suoi primi anni. La sua personalità e la sua ambizione hanno messo molti tifosi sulla difensiva”. – .
“Non ho dato a Djokovic il merito che meritava nei suoi primi anni. La sua personalità e la sua ambizione hanno messo molti tifosi sulla difensiva”. – .

Tra una settimana uscirà su Prime Video l’attesissimo docu-film sugli ultimi giorni di vita da tennista di Roger Federer. Il giornale britannico IlTelegrafo anticipati alcuni estratti del film, in particolare un passaggio in cui lo svizzero si concentra su uno dei suoi maggiori rivali, Novak Djokovic. Il serbo è arrivato nel mondo della racchetta poco dopo l’inizio della rivalità tra Roger e Rafa, e secondo lo svizzero questo ruolo di terzo incomodo o quasi “guastaguaia” gli è costato parecchia acrimonia da parte del pubblico. Federer riflette anche sugli esordi di “Nole” nel circuito, arrivando a dire che all’epoca non credeva più di tanto in lui, salvo poi doversi ricredere visti gli incredibili miglioramenti riscontrati dal serbo.

“La prima volta che ci siamo affrontati è stato a Monaco nel 2006 e ricordo che uscivo dal campo pensando che stesse giocando bene, ma non ero del tutto convinto del suo tennis. Ho visto in lui alcuni difetti tecnici importanti, come una presa del dritto troppo stretta e un rovescio molto meno fluido di adesso” dice Federer. “Ripensando a quei momenti credo di non avergli dato il merito che meritava e lo ha dimostrato migliorando tantissimo in poco tempodiventando di lì a poco un tennista incredibile, semplicemente mostruoso”.

Interessante quindi il parere di Roger sull’animosità subita da Djokovic nella sua carriera da parte di tanti tifosi. “La mia rivalità con Rafa è stata spettacolare e andavamo molto d’accordo. Quando arrivò Novak, penso che molte persone pensassero che il tennis non avesse bisogno di una terza ruota. È arrivato con la sua personalità molto forte e quell’ambizione sconfinata che lo ha motivato così tanto, e penso che questo abbia portato molti fan sulla difensiva nei suoi confronti.. Alla fine penso che la gente non abbia capito bene la personalità di Novak Djokovic. Quando ho avuto modo di conoscerlo fuori dal campo, ignorando quello che dicono i media o i tifosi, ho potuto vedere che è un uomo che tiene molto alla sua famiglia e ha buoni valori” conclude lo svizzero.

Sicuramente il rapporto tra Djokovic e i tifosi è sempre stato uno degli argomenti più dibattuti. La personalità molto forte di Novak crea divisioni, lo ami o lo odi. Grandi sforzi per avvicinarsi al pubblico, frequenti momenti di accanimento e polemiche in campo che lasciano perplessi gli spettatori. Ci sarà tempo a fine carriera per analizzare approfonditamente la questione. Comunque si guardi la situazione, Djokovic è un personaggio molto complesso.

Marco Mazzoni

 
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