domani risaliremo – .

Il giorno dopo l’incidente che ha coinvolto i ragazzi della MBH Bank-Colpack-Ballan e due giorni dopo il primo arrivo in salita al Pian della Mussa, domani la strada tornerà a salire. La Continental bergamasca si ritrova con entrambi i suoi capitani ancora in classificaKajamini settimo a 1’07” (foto NB Srl in alto) e Novak due secondi più indietro. Dopo la scalata in Piemonte, il gruppo è arrivato in Lombardiadove avrà inizio la tappa regina di questo Giro Next Gen: la Borgo Virgilio-Fosse.

Il primo arrivo in salita del Giro Next Gen è andato a Jarno Widar (foto LaPresse)
Il primo arrivo in salita del Giro Next Gen è andato a Jarno Widar (foto LaPresse)

Contenere i danni

Florian Kajamini è anche il migliore italiano in classificagli italiani più vicini sono Pinarello e Scalco, il duo Vf Group Bardiani è a più di un minuto. Il corridore della MBH Bank-Colpack fa il punto a metà Giroprima di tornare a combattere sulle rampe delle Fosse.

«Nella tappa di Pian della Mussa – racconta lucido Kajamini – il belga del Lotto Dstny Devo, Jarno Widar, aveva un diavolo tra i capelli. Ha piazzato diversi tiri prima di portare a casa un tris e poi vincere in solitaria. Novak ed io siamo stati bravi a resistere e limitare i danni, accumulando solo 27 secondi. Personalmente non mi sono sentito molto bene, avevo le gambe un po’ intasateprobabilmente a causa dell’altitudine. Appena superiamo i 1.500 metri soffro un po’‘e al Pian della Mussa la parte più dura della salita è stata dai 1.600 metri in su.”

Kajamini e Novak contengono i danni, perdendo solo 27″ da Widar (foto NB Srl)
Kajamini e Novak contengono i danni, perdendo solo 27″ da Widar (foto NB Srl)

Non rispondere

Jarno Widar ha conquistato la maglia rosa proprio sulle rampe del Pian della Mussa. Ha preso 21 secondi su Toussaint e Rondelrispettivamente dei Devo fare squadra di Intermarché e Tudor. Il vantaggio in classifica è frutto anche della cronometro di Aosta, dove Widar è risultato il migliore tra gli uomini in classifica.

«Widar stava davvero molto bene – continua Kajamini – stava passando una bella giornata. Come si dice in questi casi “non sentiva la catena” quindi era importante non perdere troppo tempo. La salita non è stata delle più dure, lunga sì ma non impossibile. Nei 19 chilometri di salita ci sono stati tanti “risciacqui” che ti hanno permesso di respirare. La parte più impegnativa sono stati gli ultimi tre chilometri, aspettavamo tutti quel punto. Il ritmo è stato abbastanza elevato fin da subito, tanto che abbiamo iniziato la salita finale con un gruppo di una ventina di corridori. Come già detto, anch’io non mi sentivo molto bene, forse anche a causa dell’alta quota. Poi sono uno che esce con il passare dei giorniquindi aspetto domani con fiducia”.

La squadra è pronta

I ragazzi di MBH Banca-Colpack stanno lavorando in modo ottimale e sono in linea con il programma dettato dal direttore Gianluca Valoti.

«Per la squadra è importante che io e Novak siamo riusciti a restare in classifica – spiega – stiamo facendo bene. Vanno tutti forte: Nespoli, Ambrosini, Bagatin e Valent sono sempre accanto a noi. Il lavoro in quota sembra aver dato i suoi frutti, ora tocca a noi farci valere e vedere”.

«Siamo tutti vicini in classifica, tra Rondel secondo, e Novak, ottavo, ballano solo per 30 secondi. Tutto è ancora da decidere e la tappa di domani prevede cinque salite vere e proprie, con la salita finale delle Fosse di 9 chilometri con una pendenza media dell’8,5%. Lì si possono fare i primi danni e siamo in due, questo gioca a nostro favore».

La maglia rosa resta saldamente sulle spalle del giovane belga (foto LaPresse)
La maglia rosa resta saldamente sulle spalle del giovane belga (foto LaPresse)

Tanta paura per niente

Intanto nella tappa di ieri con arrivo a Borgomanero Kajamini e Novak sono rimasti coinvolti in una caduta a meno di 40 chilometri dal traguardo. Molti sono finiti a terra ma fortunatamente non ci sono stati danni.

«Ho solo qualche contusione sul ginocchio – racconta Kajamini – ma sto bene. Negli ultimi chilometri c’è stato questo incidente di gruppo causato da due ragazzi che hanno toccato le loro ruote. Eravamo anche abbastanza avanti, intorno alla trentesima posizione. Alla fine non ci sono tappe facili, quella di ieri era facile dal punto di vista altimetrico ma poi si è rivelata molto nervosa. C’è stata anche una caduta nello sprint finale. In giornate come queste è importante portare la pelle a casa, ci siamo presi un bel spavento. Anche oggi (frazione totalmente pianeggiante, ndr) bisognerà tenere gli occhi aperti”.

«Le gambe – conclude – funzionano bene, queste prove possono aiutarci a sbloccare un po’ il motore, ma la vera risposta arriverà domani. Nel frattempo ci godiamo il viaggio verso casavisto che partiremo da Bergamo (partenza prevista alle 13, ndr) vedremo come faremo”.

 
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