L’Europa prepara una multa di un miliardo al giorno per Apple – .

L’Europa prepara una multa di un miliardo al giorno per Apple – .
L’Europa prepara una multa di un miliardo al giorno per Apple – .

La Commissione Europea potrebbe sanzionare Apple per violazione di legge sui mercati digitali, la regolamentazione sui mercati digitali per le grandi piattaforme, e la sanzione potrebbe essere molto severa: un miliardo al giorno.

Della prospettiva di una sanzione, non ancora ufficiale né decisa nelle proporzioni, parla il Financial Times che in passato ha dimostrato di avere ottimi collegamenti all’interno degli organi decisionali dell’Ue.

La causa della multa, come detto, mancato rispetto delle regole che l’Unione ha stabilito per chi detiene una posizione dominante in specifici settori digitali. Per Apple, che aveva dichiarato di voler rispettare le regole: la distribuzione delle applicazioni legate all’ecosistema degli smartphone.

Sulla base sia dei fatti che delle proteste di alcuni dei principali accusatori di Apple, dopo un’indagine, l’Unione avrebbe stabilito che le regole che l’azienda si è data e definite come in linea con le regole, non sono sufficienti a far fronte agli obblighi che dovrebbero permettere agli sviluppatori di indirizzare gli utenti anche fuori dall’App Store senza commissioni, non sono sufficienti.

Non è chiaro quale sia esattamente l’oggetto della controversia ma è probabile che la Commissione punterà il dito contro Commissione per la tecnologia di base: viene fornito per le app iOS distribuite dall’App Store e/o da un marketplace di app alternativo un corrispettivo di 0,50 euro per ogni prima installazione all’anno oltre la soglia del milione.

Foto Unsplash

Le critiche subite subito dopo il lancio di questa richiesta sono state feroci. Molti vedono le Core Technology Fees come un modo per prevenire l’emergere di un vero mercato di negozi alternativi. E in effetti oggi, a molti mesi dal lancio di iOS 17.4 che teoricamente apriva loro la strada, di store diversi dall’App Store ce ne sono pochissimi e sembra che siano anche molto poco popolati e utilizzati.

Ne arriveranno altri ma le difficoltà, soprattutto per chi distribuisce grandi quantità di applicazioni in modalità freemium, sono del tutto evidenti. Si corre il rischio di avere volumi di installazioni elevati ma di dover pagare 50 centesimi di euro per applicazioni che fruttano poco o nulla.

Dopo le critiche, Apple ha preparato delle modifiche per gli sviluppatori di appcon nuove opzioni per la distribuzione delle app e l’elaborazione dei pagamenti, modifiche per conformarsi alla legge sui mercati digitali (DMA).

Se Apple fosse giudicata colpevole di aver creato un sistema penalizzante e inadeguato, quindi, per rispettare le regole della legge sui mercati digitali, come detto potrebbe trattarsi di un miliardo di euro al giorno. Si tratta del 5% del suo fatturato globale giornaliero, una sanzione molto pesante, che resterebbe in vigore finché la norma così come interpretata dall’Ue non sarà rispettata.

L’UE ha già multato Apple da 1,8 miliardi di euro per comportamento anticoncorrenziale in a mercato in cui non detiene una posizione dominante: quello dello streaming musicale, ritenendo di non promuovere a sufficienza alternative più economiche. Apple il mese scorso ha annunciato un ricorso, ritenendo che non vi siano prove credibili che dimostrino danni ai consumatori, “ignorando la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita”.

In realtà, Apple è sotto accusa da parte degli organismi di regolamentazione di diversi paesi del mondo. Nel Regno Unito potrebbe essere costretto, ad esempio, ad aprire negozi alternativi come è avvenuto in Europa. La stessa cosa accadrà sicuramente in Giappone, il cui parlamento ha appena approvato norme molto simili a quelle del Digital Markets Act. Anche qui Apple (ma anche Google) dovrà consentire l’apertura di negozi alternativi e avere equanimità sull’installazione dei browser.

La causa più grande e importante però si aprirà negli USA dove Apple sarà chiamata a rispondere dell’esercizio illecito del suo monopolio davanti al Dipartimento di Giustizia.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV la nuova creatura è degna di un museo, che capolavoro – .
NEXT «La mia volontà è restare a Milano» – .