“Peccatore alle Olimpiadi? Ecco perché non andrà. Zazzaroni su Alcaraz meglio di Jannik? Ma chi è? E di Berrettini a Stoccarda, Musetti e il tennis a Parigi e l’Italia di Spalletti agli Europei… – MOW – .

“Peccatore alle Olimpiadi? Ecco perché non andrà. Zazzaroni su Alcaraz meglio di Jannik? Ma chi è? E di Berrettini a Stoccarda, Musetti e il tennis a Parigi e l’Italia di Spalletti agli Europei… – MOW – .
“Peccatore alle Olimpiadi? Ecco perché non andrà. Zazzaroni su Alcaraz meglio di Jannik? Ma chi è? E di Berrettini a Stoccarda, Musetti e il tennis a Parigi e l’Italia di Spalletti agli Europei… – MOW – .

Beh, lui è il direttore del Corriere dello Sport, ha una certa esperienza.

È un giornalista, non è un esperto. Lui, come direttore, ha la responsabilità di cercare di vendere il suo giornale e di renderlo il più attraente possibile. Anche il Duca di Kent guarda le finali di tennis da cinquant’anni, quindi è un esperto di tennis anche lui? E poi, cos’è il talento? Questa, come l’intelligenza, ha mille sfumature. C’è talento fisico, talento intellettuale, talento nervoso, destrezza o potere. Il talento non va confuso con il genio, perché è una cosa estrinseca, si vede. Il genio, d’altra parte, è una cosa intrinseca. Il campione si cala nello spazio-tempo del gioco prima ancora che l’avversario colpisca, lo capisce già ed ha una migliore capacità di previsione. Questo è ciò che differenzia il genio, mentre ognuno ha talento, semplicemente in gradi diversi. Tornando a Zazzaroni, Alcaraz ha sicuramente un gioco più spettacolare di Sinner dal punto di vista della variabilità che salta all’occhio anche dei meno esperti.

Per le Olimpiadi, invece, chi è il favorito?

Il torneo olimpico è molto complicato da prevedere perché si trova al centro del calendario del tennis una volta ogni quattro anni. Si gioca ancora sulla terra battuta in 2 contro 3: si gioca ancora sulla terra battuta dopo l’erba e poi si finisce in America giocando sul cemento. Sinner deve rimanere il numero 1, quindi sono quasi sicuro che non andrà alle Olimpiadi.

Perché?

Se dovesse finire sull’erba e buttarsi per mantenere il numero 1, andare alle Olimpiadi potrebbe anche rovinargli la stagione. Non dimentichiamo che questi ragazzi si fanno male, sono monoposto di Formula Uno spinte al limite e quindi fare una gara in più al di fuori delle proprie aspettative è sconsigliabile. Una medaglia olimpica è ovviamente importante, ma lo è per un giocatore che ha già una solida carriera alle spalle e che ha vinto tanti Slam. Saranno importanti e fondamentali più avanti ma non ora.

Come si può favorire il Musetti italiano?

Potrebbe, visto che li interpreta sicuramente. Essendo un torneo 2 su 3 sulla terra battuta, formulato come se fosse la roulette russa, è proprio il torneo adatto a lui. In cui può fare il girone o la medaglia: non dimentichiamo che Musetti è geniale e spericolato, ecco perché per lui è il torneo perfetto.

Seguirai i campionati europei di calcio?

Prima del calcio ho seguito i Campionati Europei di atletica leggera. Se il tennis è il re degli sport individuali, l’atletica come sport è il re degli sport. Jacobs, Tamberi e Tortu mi hanno fatto impazzire. Abbiamo vinto 24 medaglie, è vero che non c’erano russi ma abbiamo sconfitto la concorrenza. Non c’è mai stata una Nazionale così nella storia dell’atletica italiana. Per quanto riguarda gli Europei di calcio, spero che anche loro diano il massimo. Sarebbe clamoroso se in un momento in cui imperversa lo sport italiano, la Nazionale di calcio se la passasse male. Per quanto mi riguarda è la Nazionale a dare il termometro dello stato di salute del nostro calcio, non i singoli club che sono pieni di giocatori stranieri. La Nazionale è lo specchio e la cornice del valore del nostro calcio.

Ti piace Spalletti?

Moltissimo, è una persona di straordinaria intelligenza.

 
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