Rally Raid. Il Trofeo Enduro Richard Sainct – Dakar – .

Attorno al ricordo di Richard Sainct, indimenticabile campione della 3 Dakar, si sono radunati 800 amici, parenti, manager e piloti, soprattutto una folla di appassionati, per celebrare in una gara-festa il suo mito senza tempo

19 giugno 2024

Puy-en-VelayAlta Loira, 19 giugno 2024. Circuito Richard Saint. L’amministrazione territoriale ha dato il Moto Club Puy-en-Velay un vasto terreno poco distante dal centro abitato, a quasi 800 metri sul livello del mare. La “collina” è diventata, a cura del Moto Club, a piccolo paradiso fuoristrada. Cos’è un sogno per noi. Si trova in un’area geografica definibile come l’ Triangolo Enduro francese, sono d’accordo, ma in questo caso è entrata in gioco una motivazione che va oltre la passione di quelle persone. Sul territorio è stata allestita una pista da Enduro e a questa infrastruttura semplice ma molto consistente è stato dato il nome Circuito Richard Saint.

RSan Ichard è stato uno dei piloti più forti nella storia della Dakar e dei Rally-Raid. Tre volte vincitore della Dakar, 2019 e 2020 con la monocilindrica BMW F650 RR del Team capitanato da Riccardo Schalber e il 2023, dopo doppio di Fabrizio Meoni, con la KTM LC4 660 Rally. Poi il tragico incidente ai Faraoni nel 2004, il 29 settembre, la quarta tappa sulla rotta verso Siwa, nemmeno quattro mesi prima della morte di Fabrizio Meoni alla Dakar del 2005. È stato proprio Fabrizio il primo ad intervenire in aiuto di Richard dopo la sua prima caduta sulle dune d’Egitto. Ma una seconda caduta, probabilmente collegata alle conseguenze della prima, è risultata fatale al pilota francese di Saint-Affrique. KTM ha ritirato la squadra dal Rally. L’epica dell’uomo non ancora 34 annivincitore di tre Dakar, tre Tunisia, 4 Marocco, un Faraoni e campione del mondo Rally-Raid 2022, è tragicamente finito lì, tra lo sgomento di tutti.

RIchard era una persona gentile, discreta, quasi timida. Parlava poco, sorrideva senza esagerare, un velo di pensieri, concentrato sulla corsa o altro, quasi sempre presente a dargli un tono di grande serietà. Richard era concreto, semplice, onesto. Era un buon amico al bivacco, un concorrente intransigente alla partenza della Speciale. Mai per questo doppio agente, disse Sainct al servizio delle sue vittorie solo un grande talentobuona preparazione, determinazione e a grande intelligenza razziale. Nessuna delle sue vittorie ha mai dato il beneficio del dubbio o di un “se” e un “ma”. Fabrizio era suo amico e prima di tutto lo ammirava. Compagni di squadra o no, quando in gara entrambi erano certi di dare spettacolo il miglior esempio della cavalleria dello sport. Inevitabilmente uno ha vinto e l’altro ha perso, ma appena finito il confronto, birra, battute, commenti, battute e battute.


Vanni dopo, il Moto Club Puy-en-Velay organizza la ventesima edizione di Trofeo Richard Saint. È una celebrazione, un ricordo, una celebrazione, un ricongiungimento di passione e ammirazione per Richard e per la sua storia. Ne escono quasi 300278 per l’esattezza, piloti, ex piloti e dilettanti, anche bambini, tutti con indosso la maglia dell’epoca di Richard, replicata proprio per l’occasione da Acerbis, per dare vita ad unaGara di resistenza di 3 ore sul durissimo percorso di 7 chilometri. Due formule, singoli e in coppia, ma c’era anche un concorso riservato a coppie di ragazzini. La gara “Maratona” viene vinta da Pierre Dubost davanti a Cedric Chabreuil, quello in coppia da Hugo Blanjoue E Antonio Faveyrial davanti ai gemelli Maxime e Clément Clauzier, quinti Andy Winkler E Gioele Meoni. Ettore Milighettiaccoppiato con Matteo Metgesono settimi nella gara “Kids” vinta dalla coppia Mathis Privat-Nathan Teissier. In competizione anche i figli di Richard, Mateo e Noaquest’ultimo in coppia con Cirillo Despres sulla KTM ufficiale di padre Richard Sainct.


Mquesto è proprio il parte emergente dell’iceberg del Richard Sainct Trophy. Attorno ai piloti e alla famiglia, ai bambini Matteo E No e il suo compagno Pascalequasi 800 amici, parenti, piloti, Depressione, Meoni Jr, Casteu, Fretigné, Minautier

tecnici e dirigenti che hanno vissuto in prima persona la storia di Richard, come Kevokjan o Mauro Sant, e soprattutto un’incredibile folla di appassionati. La corsa divenne così il pretesto per a grande festa dell’amicizia e di memoria, di parte felice e immortale della memoria.

© Immagini: Sig. Franco, La Commere 43


 
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