“Vanoli? Il Torino ha preso un ottimo allenatore, mi ha scritto” – .

“Vanoli? Il Torino ha preso un ottimo allenatore, mi ha scritto” – .
“Vanoli? Il Torino ha preso un ottimo allenatore, mi ha scritto” – .

A due giorni da Svizzera-Italia c’è il difensore AlessandroBuongiorno in conferenza stampa a ‘Casa Azzurri’. Il difensore centrale del Torino, squalificato Calafiori, è in lizza con Gianluca Mancini per la maglia da titolare per la partita che si disputerà sabato pomeriggio a Berlino dalle 18:00.

Con la squalifica di Calafiori, pensi che sia arrivato il tuo momento?
“In ogni allenamento cerchiamo di dare il massimo per cercare di mettere in difficoltà l’allenatore. Se fosse il mio momento, mi sarei preparato il più possibile per essere pronto.”

Qual è stata la tua reazione dopo aver capito l’importanza del gol di Zaccagni per l’accesso agli ottavi di finale? Ritieni che la tua difesa sia all’altezza della tradizione italiana?
“Ieri sera abbiamo fatto subito i complimenti a Zaccagni, dopo la partita eravamo contenti e soddisfatti di come sono andate le cose a Lipsia. Per quanto riguarda la difesa, c’è questa tradizione di difensori italiani molto forti, è vero: cerchiamo di prendere spunto per cercare di fare il meglio che possiamo ed essere al loro livello. A volte chiediamo consigli a chi ci ha preceduto, ci capita di vedere le loro azioni e cerchiamo di fare del nostro meglio per essere al loro livello”.

Nello spogliatoio c’è la consapevolezza che si può fare il passo decisivo per crescere?
“Assolutamente sì, dopo l’ultima partita è aumentata anche la consapevolezza di un’Italia che non si arrende, che riesce a segnare all’ultimo minuto in una partita molto difficile. Sappiamo che la partita contro la Svizzera non sarà una partita facile, cercheremo di fare il massimo per farci trovare pronti per questa partita. In termini di consapevolezza generale, sappiamo che possiamo dare il massimo, che possiamo garantire il massimo impegno e professionalità”.

Il tuo valore è noto. Ti senti uno dei migliori difensori d’Italia?
“Non spetta a me dirlo, cerco di impegnarmi, di migliorare giorno dopo giorno e di pormi degli obiettivi per colmare le mie lacune. Sugli aspetti del campo credo di aver dimostrato che la fase difensiva è il mio punto forte, ma con Spalletti stiamo lavorando molto anche sulla fase di possesso. L’ho fatto tanto anche a Torino, credo di poter migliorare ancora in questo aspetto. Tutto è migliorabile”.

Come hai vissuto il ritorno alla difesa a tre? Calafiori ti ha impressionato? È davvero così bravo?
“Certamente la difesa a tre per chi gioca nel mio reparto non può che essere una notizia positiva, ci sono più difensori in gioco. Ma l’importante è arrivare bene alla partita, usare il giusto sistema di gioco per mettere in difficoltà gli avversari. Calafiori è un ottimo giocatore, un bravissimo ragazzo e mi aveva già impressionato al Bologna. Sta facendo molto bene in queste partite”.

Quanto ti dà in termini di autostima il tuo passato in Nazionale, considerando che ormai sei in questo gruppo da un anno?
“La consapevolezza di essere pronti, di poter affrontare la partita nel migliore dei modi. Sicuramente le partite già giocate con la Nazionale aumentano questa consapevolezza, in entrambe avevo giocato bene: in un’occasione vinse la squadra e in un’altra pareggiammo con l’Ucraina e ci qualificammo.

Rappresenti il ​​Torino qui, a chi hai pensato quando ti sei trovato in questa competizione?
“È stata una grande emozione, ho ripensato a tutto il mio percorso fin da quando ero piccolo a Toro, ho pensato alla mia famiglia che cerca di aiutarmi il più possibile e sicuramente ho rivolto un pensiero a loro. Per il resto c’è un’atmosfera fantastica, è la prima volta che provo emozioni del genere e sono molto contento di essere qui e di rappresentare una parte di Torino.”

Ti ha penalizzato un po’ questa fase di possesso palla, dove puoi migliorare a livello di minutaggio?
“Le scelte le fa il mister, quello che possiamo fare noi è provare a metterlo in difficoltà allenando al meglio. Se questo non dovesse accadere l’importante è restare concentrati, in allenamento ma anche fuori dal campo perché se arriva l’occasione bisogna farsi trovare pronti”.

Come vedi la Svizzera?
“E’ una Nazionale molto tosta, gioca bene e sa attaccare in profondità, sicuramente non sarà facile. Cerchiamo di preparare al meglio la gara, vogliamo arginare le situazioni tattiche degli avversari. Sicuramente saremo pronti”.

Come vede le poche domande sulla Svizzera? Perché c’è questa mancanza di interesse?
“Non lo so… Dal nostro punto di vista è sicuramente una partita super impegnativa, con giocatori molto mobili che sanno trovare gli spazi. Sarà una sfida impegnativa e da non sottovalutare”.

Hai già sentito Rodriguez? Hai parlato di questa sfida?
“Ci siamo parlati prima di salutare Torino, dicendo che la speranza era di rivederci in finale… Ci rivedremo un po’ prima ma non ci siamo detti cose particolari, ci siamo augurati in bocca al lupo per la gara”.

Secondo te ci sono state modalità di arbitraggio diverse rispetto a quanto concordato tu e Rosetti?
“Secondo me, in generale avevano ragione. Poi l’allenatore ci dice di non pensare alle scelte degli arbitri, di non protestare sfacciatamente, ma di accettare le loro scelte e pensare alla nostra partita. Dobbiamo sempre rimanere concentrati sulla nostra partita e su quello che stiamo facendo”.

Guardando il tabellone: ​​pensavi di farcela?
“La nostra parte del sorteggio è la più semplice, ma ogni partita non sarà facile. Speriamo di riuscire ad andare avanti, sappiamo quanto sia importante per noi e per l’Italia in generale. Speriamo di farcela”.

Anche Vanoli ti ha augurato buona fortuna?
“Sì, mi ha mandato un messaggio dicendomi di pensare solo all’Europeo in questo momento e che ci saremmo sentiti a fine competizione. Ho visto qualche partita del Venezia, mi sembra un ottimo allenatore e avrò modo di conoscerlo”.

TMW – Stai vivendo Spalletti per molti giorni. Cosa ti ha sorpreso?
“Questa sua voglia di farci capire le sue idee di gioco, cerca di essere molto attento in ogni sessione di allenamento, in ogni occasione. Come ci alleniamo, ma anche cosa facciamo durante l’allenamento, i passaggi giusti che troviamo nel gioco. Su questo è molto attento come è molto attento alla tattica, a come uscire dalla pressione, a come pressare, trovo che siano tutte cose molto utili che ti permettono anche di migliorare dal punto di vista individuale. Questa è una cosa che mi ha stupito, riesce a farti crescere come giocatore e anche collettivamente.”

Ad eccezione della Spagna, nessuna delle favorite ha impressionato. Questo ti dà maggiore consapevolezza di poter dire la tua?
“Questo ci rende consapevoli del fatto che nessuna partita è facile. La morale è che non dobbiamo sottovalutare i nostri avversari perché ogni squadra è forte e nasconde pericoli e insidie. Dobbiamo sempre dare il massimo in ogni partita.”

 
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