LA ZAMPA DEL RE LEONE. PEDERSEN, CHE ERRORE PERDERE LA RUOTA DI STUYVEN! – .

LA ZAMPA DEL RE LEONE. PEDERSEN, CHE ERRORE PERDERE LA RUOTA DI STUYVEN! – .
LA ZAMPA DEL RE LEONE. PEDERSEN, CHE ERRORE PERDERE LA RUOTA DI STUYVEN! – .

GIRO DI FRANCIA | 01/07/2024 | 18:52

di Claudio Ghisalberti

A Torino doveva essere un volo e fu un volo. Anche se…

«Anche se un po’ distorto, prima dal problema meccanico (foratura?) che ha colpito Van Der Poel, poi dalla caduta», attacca Re Leone Cipollini.

Mario, VdP al servizio di Philipsen, avrebbe dovuto essere un po’ un faro per questo arrivo. Senza di lui, tutto è davvero cambiato.
«Certamente, e non abbiamo visto una squadra che abbia saputo prendere in mano la situazione con decisione. Quindi alla fine c’erano 4-5 velocisti che non riuscivano ad esprimersi al meglio”.

Tuttavia, tutto sembrava andare a favore di Pedersen, anche se alla fine è rimasto un po’ deluso.
«Pedersen ha sbagliato a perdere la ruota di Stuyven che era convinto di averlo dietro ma quando è partito non c’era. L’ex campione del mondo ha dovuto così effettuare due sprint, uno per tornare davanti, l’altro per provare a vincere. Era inevitabile che negli ultimi metri perdesse le gambe”.

Grande Grmay.
“Era bravo ed è stato bello vederlo vincere. Un eritreo che vince una tappa, un ecuadoriano – Carapaz – in giallo sono segnali importanti per il ciclismo. Vuol dire che il nostro sport è davvero globale, accessibile a tutti. L’altro giorno ho visto un documentario su Carapaz. Viene da un posto davvero semplice. Non che San Giusto di Compito dalle mie parti sia molto diverso… Ma sono felice che in posti che sono solo un puntino del globo nascano dei campioni”.

Oggi Carapaz sembrava essere l’unico tra i big realmente interessato a vestire la maglia gialla.
«Bello e importante, un tempo ci ammazzavamo per averlo. C’è però da dire che comporta una serie di obblighi protocollo. Alla fine, chi è senza ha due ore in più a disposizione per recuperare. Che sembra poco ma significa molto. Quindi, basandomi su una sensazione, direi che Pogacar e Vingegaard avrebbero voluto che Evenepoel prendesse quello giallo”.

E domani c’è il Galibier. La mia grande curiosità è per Roglic. Se ha davvero impostato la sua preparazione sulla super-resistenza a discapito dell’esplosività, come ipotizzavamo ieri, deve rispondere presente sul Galibier. Non può staccarsi come sul San Luca.
“Sono pienamente d’accordo. Dopotutto, bisogna considerare che lo sloveno ha appena vinto il Delfinato, quindi è in forma, e che non credo che la Red Bull sbaglierà nell’approccio al Tour. Sono abituati alla Formula 1, che è anni luce avanti al ciclismo. Chi viene da quel mondo ha una visione diversa dello sport, è difficile sbagliare i calcoli. Molto difficile. Però, pensando a domani, aggiungerei che il ciclismo francese ha alzato molto il suo livello medio. Vedrete che con il Tour che arriva a casa loro faranno di tutto per dimostrare di essere molto forti. Le squadre di casa faranno un inferno. Volete vedere?”

Copyright e copia TBW

 
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