Ecco i piani per il primo trasferimento di propellente tra le astronavi – .

Ecco i piani per il primo trasferimento di propellente tra le astronavi – .
Descriptive text here

Il comitato denominato Human Exploration and Operations, parte del Consiglio consultivo della NASA, si è riunito nei giorni scorsi per discutere dello sviluppo di programmi di esplorazione spaziale umana. Il 26 aprile hanno analizzato i risultati ottenuti dalla Starship di SpaceX e i prossimi passi dell’azienda per effettuare il trasferimento dei propellenti in orbita.

Durante il terzo volo della Starship, SpaceX ha eseguito per la prima volta un test di trasferimento dell’ossigeno tra il serbatoio dell’ossigeno e il serbatoio di intestazione. Alla conferenza hanno annunciato che la compagnia di Elon Musk è stata giustiziata questo primo test ha avuto successo, ma i tecnici stanno ancora analizzando i dati ottenuti. SU https://twitter.com/elonmusk/status/1783880139887239390?s=61&t=N_c9ju8OkhmS3NmqSny94g Lo stesso Musk ha confermato che il trasferimento di propellenti tra due Astronavi è proprio uno degli obiettivi che desiderano raggiungere nel 2025.

Oltre a questo, l’obiettivo è anche il recupero e il riutilizzo sia del Super Pesante che dell’Astronave, ma per quest’ultima sono necessari almeno due ammaramenti in un punto ben preciso prima di poter tentare un ritorno sulla Terra. Un primo tentativo di catturare un booster al volo potrebbe invece avvenire già a fine anno.

Il quarto lancio di Starship, però, sembra essere previsto per la fine di maggio e non più all’inizio di maggio come aveva precedentemente affermato Musk. Questo piccolo rinvio è stato annunciato Amit Kshatriya, vice amministratore associato del programma Moon to Mars della NASA.

Il profilo di volo per il rifornimento

Durante la conferenza è stato mostrato lo schema del piano di volo dell’ prima dimostrazione in orbita del trasferimento di propellente tra due astronavi. Per effettuare questo test, SpaceX dovrà prima lanciare un’astronave bersaglio, seguita dal decollo di un’astronave cacciatrice. Quest’ultimo dovrà raggiungere il suo bersaglio e posizionarsi di fronte ad esso, per iniziare le manovre di attracco.

Musk ha affermato che l’attracco tra due astronavi dovrebbe essere più semplice da gestire, poiché entrambi i veicoli provengono dalla stessa SpaceX, a differenza di quanto accade ora tra la Dragon e la ISS. Inoltre, l’astronave bersaglio avrà un sistema di attracco attivo (simile a quello della capsula SpaceX), mentre l’astronave inseguitrice monterà un meccanismo passivo (come sulla ISS).

Affinché l’attracco abbia successo, il sistema di manovra in orbita dell’astronave deve funzionare correttamente. Questo sembra essere uno degli elementi che ha causato maggiori problemi durante il volo effettuato a marzo ed è ancora in fase di test.

Una volta completato l’attracco, inizierà la fase di trasferimento del propellente. La NASA al momento non ha detto quanto propellente prevede di scambiare e se ciò avverrà sia per l’ossigeno che per il metano. Una volta completate le operazioni, entrambe le Astronavi dovranno accendere i motori per eseguire le manovre di rientro sulla Terra.

Il trasferimento del propellente è uno degli elementi chiave del progetto Starship, poiché è necessario che Starship lasci l’orbita terrestre e trasporti grandi quantità di carico sulla Luna. Secondo le stime di SpaceX, l’ultima versione di Starship sarà in grado di trasportare oltre 200 tonnellate di carico nello spazio. Questo valore rimane anche per il trasporto sulla Luna proprio nel caso in cui venga effettuato un trasferimento di propellente in orbita.

Altri usi dell’astronave

Oltre ai piani per il prossimo futuro del programma Starship, sono stati presentati anche i possibili utilizzi della portaerei per l’esplorazione lunare. Questi nuovi usi fanno parte di un programma DARPA chiamato LunA-10 (10-Year Lunar Architecture), in cui l’agenzia ha selezionato 14 aziende per creare studi di fattibilità per le tecnologie e le infrastrutture lunari. Tra questi c’è anche SpaceX e la Starship che, una volta arrivata sulla superficie lunare, potrà supportare l’esplorazione umana in vari modi.

Grazie alle sue dimensioni, con un diametro di 9 metri e un’altezza di circa 55 metri (considerando anche le gambe di atterraggio), Starship può fungere sia da modulo abitativo che da “magazzino”. I suoi serbatoi potrebbero essere utilizzati per immagazzinare propellenti che potrebbero poi essere utilizzati per alimentare altri veicoli.

Una diapositiva degli studi di SpaceX per il programma LunA-10.

Potrebbe fornire energia a diversi strumenti utili per l’esplorazione lunare, come i rover, oppure fungere da supporto per antenne per le telecomunicazioni. Infatti la sua altezza consentirebbe l’installazione di antenne in grado di coprire una vasta area. Sarebbe anche possibile smantellare alcuni componenti delle Astronavi che non devono più lasciare il suolo lunare, come i motori, per riutilizzarne i componenti.

Ti piace quello che stai leggendo? Puoi contribuire alla crescita della piattaforma attraverso il nostro abbonamento. Avrai accesso ad approfondimenti, analisi dettagliate, ricerche, newsletter, sconti sul nostro Shop e molto altro ancora. Accedi a tutti i vantaggi esclusivi della comunità Astrospace.

Partecipa anche tu ad Astrospace.it Orbit.

Non perdere le ultime novità e approfondimenti sul settore spaziale:
Iscriviti al nostro canale Telegramma e seguici Instagram

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo previa autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT l’azienda avverte, è una truffa – .