Imprenditore sotto processo per la morte di un operaio schiacciato da un muletto, i testi in aula – .

Imprenditore sotto processo per la morte di un operaio schiacciato da un muletto, i testi in aula – .
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Eboli. Nelle scorse ore è stato sentito come testimone il maresciallo dei carabinieri della stazione Santa Cecilianell’ambito del processo in corso dinanzi al giudice unico della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Salerno, Tiziana Santoriello, per la morte di un lavoratore straniero schiacciato da un carrello elevatore in fabbrica e che ha visto il titolare dell’azienda, un napoletano di 71 anni, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. L’infortunio sul lavoro è avvenuto nel 2021, all’interno di una nota azienda ortofrutticola sita nel comune di Eboli. La vittima, un operaio di origine africana, assunto presso l’azienda ortofrutticola con la qualifica di addetto alle macchine insaccatrici, è salito su un carrello elevatore che aveva guidato, facendo scattare la retromarcia del veicolo per il quale non era abilitato. durante la guida, con le forche sollevate del carrello elevatore e senza alcuna cintura di sicurezza allacciata, ha effettuato una manovra sbagliata ed improvvisa che ha provocato il ribaltamento del carrello elevatore finendo per schiacciare lo stesso operaio alla guida del mezzo.

Per l’operaio l’impatto con il veicolo si è rivelato fatale e il giovane impiegato è rimasto schiacciato.
Per quella morte sul lavoro, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, Gerardina Romaniello, ha rinviato a giudizio il titolare dello stabilimento, un imprenditore napoletano di 71 anni, accusato di omicidio colposo, assistito e difeso dall’avvocato Stefano Della Corte. Secondo la Procura, infatti, l’imprenditore non avrebbe impedito al lavoratore, privo di abilitazione alla conduzione del carrello elevatore, di utilizzare il veicolo che era stato lasciato incustodito con le chiavi nelle vicinanze e che erano state adottate tutte le misure di sicurezza obbligatorie per uso, compreso l’uso della cintura di sicurezza e la manovra con forche abbassate. Tra le accuse mosse all’imprenditore vi è anche la mancata indicazione, all’interno del documento di valutazione dei rischi, dei nomi dei conducenti del carrello elevatore, e l’assenza di informazione e formazione per la vittima sull’uso e sulla sicurezza da adottare nell’utilizzo. carrelli elevatori semoventi. Al vaglio del giudice anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in azienda che hanno ripreso l’intera dinamica della tragedia e le testimonianze degli investigatori giunti sul posto dopo l’incidente e dei colleghi di lavoro della vittima. La famiglia della vittima, assistita dagli avvocati Pietro Fasano E Vincenzo Merolasi costituirono parte civile nel processo.

 
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