Bagnieri all’Accademia e agli Uffizi, biglietti a prezzi aumentati fino al 60% – .

Bagnieri all’Accademia e agli Uffizi, biglietti a prezzi aumentati fino al 60% – .
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La fila per il David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia, la fila per entrare alle Gallerie degli Uffizi: dove ci sono i turisti in coda spuntano anche i bagarini che vendono i biglietti per l’accesso ai musei cittadini con tanto di “salta fila”. Ma le operazioni commerciali non sono sfuggite all’occhio vigile della guardia di finanza che ha sorpreso quattro persone, tre srilankesi e un iraniano, tutti con regolare permesso di soggiorno, che tentavano di vendere biglietti d’ingresso al museo senza autorizzazione.

I prezzi di vendita offerti dai bagarini agli ignari turisti sono nettamente più alti di quelli indicati dal Ministero della Cultura nei canali ufficiali: 40 euro per entrare agli Uffizi anziché 25, e per guadagnare la visita all’Accademia 25 euro invece di 16 euro. Le quattro persone arrestate, sottoposte a Daspo urbano per 48 ore, risultano essere dipendenti di agenzie di viaggio, anche straniere, facenti parte di piattaforme di vendita online non italiane.

L’aumento applicato al costo dei biglietti, che supera la tariffa standard fino al 60%., viene giustificato dalle agenzie con una serie di servizi “accessori”, cioè quei servizi offerti ai clienti per migliorare l’esperienza del soggiorno, ma che di fatto non vengono forniti. Le fiamme gialle hanno sequestrato 58 biglietti validi per l’accesso alla Galleria dell’Accademia che stavano per essere venduti e il direttore Hollberg, che da anni denuncia scalpiti per i biglietti dei musei, ha espresso soddisfazione per l’operazione.

“Stiamo lavorando per tracciare la filiera, su cui continuiamo ad indagare, e abbiamo intensificato i controlli per reprimere il fenomeno illecito del bagarinaggio”, ha dichiarato. il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Firenze Bruno Salsano. Le indagini in corso, di carattere amministrativo e fiscale, servono a ricostruire il giro d’affari illecito che diverse aziende portano avanti dal 2019 e che ha ripreso a crescere con la fine della pandemia. Il fenomeno non è nuovo a Firenze e negli anni sono state messe in atto molte misure per contrastare il bagarinaggio, dai messaggi audio nella piazza degli Uffizi nel 2016 ai “line skipper” ufficiali.

Il problema della rivendita dei biglietti a prezzo maggiorato è stato affrontato in Prefettura nel corso il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Gli stessi poli museali hanno chiesto interventi per fermare la vendita dei biglietti al di fuori dei canali ufficiali e per contrastare “il degrado che si crea a danno dei turisti”. Il prefetto ha quindi concordato servizi mirati con tutte le forze dell’ordine coinvolte nell’operazione “Alto Impatto”.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno individuato siti riconducibili a diversi tour operator che, in alternativa ai canali ufficiali, consentivano la prenotazione e l’acquisto di biglietti di accesso ai noti musei cittadini, a prezzi maggiorati, con l’aggiunta del servizio “salta la fila”.. Inoltre, durante uno dei servizi mirati in borghese nei pressi dei musei, i finanzieri hanno sorpreso i quattro bagarini.

 
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