Attentato all’interno di un centro commerciale a Sydney, in Australia: diversi morti e feriti. La polizia ha sparato e ucciso l’aggressore che ha causato il panico a Bondi…
Sei già abbonato? Accedi qui!
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
MENSILE
€ 4,99
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVARE ORA
– O –
Sottoscrivi l’abbonamento pagando con Google
sottoscrivi
OFFERTA SPECIALE
Leggi l’articolo e l’intero sito ilgazzettino.it
1 anno a 9,99€ € 69,99
Abbonati con Google
O
1€ al mese per 3 mesi
Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.
- Accesso illimitato agli articoli sul sito e sull’app
- La newsletter di Buongiorno delle 7.30
- Tutte le newsletter tematiche
- Approfondimenti e aggiornamenti in tempo reale
- Trasmissioni in diretta esclusive
Attentato all’interno di un centro commerciale di Sydney, in Australia: diversi morti e feriti. La polizia ha sparato e ucciso l’aggressore che ha seminato il panico a Bondi Junction. All’interno della struttura, in quei momenti concitati, era presente anche il fisioterapista trevigiano, Paolo Beraldo, che lavora a Sydney da alcuni anni. «Ero nel centro commerciale Giunzione Bondi Westfieldin un sobborgo di Sydney. Stavo scendendo le scale mobili ed entrando al supermercato quando Ho sentito la gente urlare e ho visto le guardie agitateparlare alla radio, prendere le armi”.
C’erano persone che scappavanoaltri si rifugiano nei negozi, con le saracinesche abbassate. C’era molta tensione
Le sirene e gli ordini dal megafono: “C’era anche un bambino”
Beraldo, questa mattina, 13 aprile, era tra le centinaia di clienti dell’ centro commerciale di Sydney attaccato da una o due persone armato di coltello e forse pistole. «Una volta entrati nel supermercato – continua Beraldo – abbiamo visto correre le guardie armate, poi hanno abbassato le saracinesche e ci hanno detto di restare fermi. Solo più tardi ho capito che l’aggressione era avvenuta a non più di 50 metri da me. Una ragazza accanto a me l’aveva visto l’aggressione alla madre e al bambino di 9 mesi, avvenuto a poca distanza. Poi siamo rimasti lì per 10-15 minuti ci hanno evacuato. A quel punto però abbiamo avuto paura che ci fosse anche una bomba. La vera tensione è arrivata dopo, quando ci siamo resi conto di quello che era successo a pochi metri da noi. Pochi minuti prima dell’aggressione ero passato anch’io da quella parte del supermercato”.
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Leggi l’articolo completo su
Il Gazzettino