Protagoniste del futuro senza paura, le Scuole di Pace verso l’incontro con il Papa – .

Protagoniste del futuro senza paura, le Scuole di Pace verso l’incontro con il Papa – .
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Saranno circa seimila i partecipanti al terzo Incontro delle Scuole della Pace con Papa Francesco, venerdì prossimo in Vaticano. Flavio Lotti (Fondazione PerugiaAssisi): “Abbiamo bisogno di persone che non si arrendano di fronte alle guerre, all’inquinamento, a tante ingiustizie e disuguaglianze. I giovani si uniscono per provare a fare ciò che non siamo riusciti a fare e cambiare il corso della storia”.

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

“Una grande occasione per i nostri ragazzi di incontrare Papa Francesco, ma anche di essere protagonisti di un grande incontro per la pace. Riconoscere la centralità dei giovani è una cosa molto bella, ma purtroppo questo aspetto non è curato nella nostra società”. COME Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della Pace, a pochi giorni dall’incontro di Papa Francesco, venerdì prossimo in Vaticano, con seimila studenti, insegnanti e dirigenti scolastici della Rete nazionale delle scuole di pace provenienti da quasi tutta l’Italia regioni. Con loro ci saranno sindaci, amministratori locali, professori universitari e rappresentanti delle organizzazioni firmatarie del “Patto di Assisi” siglato nel 2023 per rispondere all’urgente necessità di formare una nuova generazione di costruttori di pace.

Ascolta l’intervista a Flavio Lotti

Trasformiamo il futuro

L’incontro con Francesco rientra nel programma nazionale di educazione civica 2023-2024 rivolto a centinaia di scuole e dal titolo “Trasformiamo il futuro. Per la pace con cura”. Un progetto volto a sensibilizzare le giovani generazioni alla cura di sé, degli altri, della comunità, dell’ambiente e del mondo – anche digitale – come strumento di pace e trasformazione del futuro.

Cambiare la storia

“Tutti questi ragazzi – prosegue Lotti – vengono a Roma nell’ambito di programmi di educazione civica volti a formare cittadini migliori, costruttori di pace. La nostra società vive nella paura del futuro e i nostri figli sono spesso soggetti a crisi di ansia e inadeguatezza. Dobbiamo imparare a guardare al futuro senza paura. Abbiamo bisogno di persone che non si arrendano, che non si rassegnino alle guerre, all’inquinamento, alla devastazione ambientale, a tante ingiustizie e disuguaglianze. È necessario che tutti si uniscano per provare a fare quello che forse non siamo ancora riusciti a fare e cambiare il corso di questa storia”.

Non oggetto, ma soggetto

Di fronte alla minaccia della guerra, delle ingiustizie e delle disuguaglianze insopportabili, i giovani dialogheranno con il Papa, condividendo sogni e idee, per rispondere insieme alla sfida di trovare modi per trasformare il futuro. Saranno presentati a Francesco i primi risultati del percorso educativo sull’alfabetizzazione del futuro in preparazione al “Summit of the Future”, promosso dall’Onu il 23 e 24 settembre a New York. In quell’occasione, i Capi di Stato di tutto il mondo si incontreranno per affrontare le grandi sfide globali e insieme firmeranno un “Patto per il Futuro”, una Dichiarazione sulle generazioni future. “Va riconosciuto il contributo dei giovani. I giovani non devono essere oggetti, ma soggetti, protagonisti – prosegue il presidente della Fondazione PerugiAssisi – come parlare di futuro senza coinvolgerli? Non dobbiamo guardarli come portatori di problemi, come spesso facciamo, ma come portatori di energie positive, di soluzioni che spesso oggi la tecnologia mette nelle loro mani. I giovani vanno aiutati a trovare spazio perché oggi la società non presta loro molta attenzione”.

Passi concreti sulle orme di Francesco

Incontrarsi insieme in Vaticano rappresenta anche un’occasione per questi giovani per dire grazie a Francesco. “Abbiamo pensato di proporre loro di portare un breve riassunto dei percorsi effettuati durante quest’anno. Quando ringraziamo il Papa – conclude Flavo Lotti – la cosa più importante è impegnarci a trasformare i suoi insegnamenti in attività concrete. Oggi l’educazione alla pace è particolarmente urgente visti i tragici eventi che si susseguono. Non possiamo fermarci, ma dobbiamo andare avanti sulle orme di Francesco, il “doppio Francesco”: il Santo di Assisi, di cui ricorre l’Ottocentesimo anniversario della morte, nel 2026, e il vescovo che, divenuto Papa, ha preso il suo nome “.

Insieme al Vescovo di Roma, i partecipanti alle scuole della pace credono che si è cittadini a pieno titolo solo se si agisce come comunità. Da qui l’impegno a superare frammentazioni e conflitti e ricostruire il tessuto delle relazioni per un’umanità più fraterna. L’udienza in Vaticano segnerà l’inizio della quarta “Settimana civica”, in corso fino al 25 aprile, Festa della Liberazione, per sensibilizzare alla formazione di “cittadini responsabili e attivi.

Quello del 19 aprile 2024 è il terzo incontro delle Scuole della Pace con il Santo Padre. Il primo, “Beati gli artigiani della pace”, si è svolto nel 2017 a conclusione del programma di educazione alla cittadinanza “Proteggiamo la nostra casa” incentrato sullo studio della “Laudato Sì” e dell’Agenda 2030. Il secondo, “Per la pace. With care”, nel 2022 è stato dedicato a promuovere l’educazione alla pace e alla cura. Tra gli organizzatori dell’evento, oltre alla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace, padre Enzo Fortunato, coordinatore della Giornata mondiale dell’infanzia; la Rete Nazionale delle Scuole per la Pace; il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani; la Rete delle Università Italiane per la Pace (RUniPace); il Centro per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e la Cattedra UNESCO “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova.

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