La Terza Commissione ha visitato ieri il termovalorizzatore di Bolzano – .

Il tema è molto sentito dalla comunità trentina riguarda la chiusura del ciclo dei rifiuti: ieri mattina la Terza Commissione Permanente della provincia autonoma di Trento guidata dalla presidente Vanessa Masè (foto) ha effettuato un sopralluogo presso Termovalorizzatore di Bolzano.

Una visita che ha permesso ai consiglieri di comprendere la realtà dell’ Centro ecologico termalela società in house a capitale interamente pubblico che gestisce i principali impianti di trattamento rifiuti, di depurazione e la rete fognaria della provincia di Bolzano, e di approfondire il funzionamento dell’impianto situato nella zona del Lungo Isarco Sinistra.

L’ispezione è stata condotta dal direttore generale della società Eco center ed accompagnato dal responsabile del settore Trattamento rifiuti delle Terme e dal direttore generale dell’Azienda Depurazione Trentina.

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Eco center è un’azienda che conta 105 soci e 211 dipendenti; Con 26 impianti gestisce 178.000 tonnellate di rifiuti all’anno e 38 milioni di metri cubi di acque reflue. L’azienda vede un fatturato di 54 milioni di euro e 255 chilometri di rete. Prevede una produzione (dati 2023) di 215.054 MWh e una vendita di 187.923 MWh.

Il termovalorizzatore di Bolzano tratta i rifiuti speciali urbani e assimilati dell’intera provincia e consente di recuperare energia elettrica e termica dalla combustione dei rifiuti (tutti i dati sono riportati nelle slide pubblicate sul sito del Comune). Per la depurazione dei fumi prodotti da la combustione opera con un sistema di depurazione a tre stadi.

L’attività del termovalorizzatore, una costruzione costruito tra l’Isarco e l’autostrada pensando allo Sciliar con una canna fumaria alta 65 metri, è realizzato sotto stretto e continuo monitoraggio e, come ha sottolineato il direttore generale, dal punto di vista ambientale non crea problemi, anzi, li risolve considerando il minor impiego di energia prodotta con l’utilizzo di combustibili fossili derivanti dal recupero energetico e dal teleriscaldamento.

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Il dato di riferimento è il risparmio al 2023 di circa 11.380.000 Smc di metano. Il progetto “Monitoraggio del territorio” 2016-2018 è stato inoltre sviluppato un modello di dispersione degli inquinanti per valutare i punti di massimo impatto emissivo: è emerso che il luogo più colpito nel giorno e nell’orario dell’anno più meteorologicamente sfavorevoli è la discarica di Castel Firmiano. In quel luogo e in quelle condizioni il termovalorizzatore assorbe lo 0,08% di polveri sottili e lo 0,9% di NOX.

A rispondere alle domande dei consiglieri presenti, ieri mattina sono stati loro hanno evidenziato alcune differenze tra il sistema trentino e quello altoatesino.

Una su tutte è l’organizzazione, caratterizzata in Trentino da a panorama variegato (coesistono sistemi di gestione diretta, appalti di servizi, società in house e società miste pubblico-private).

Parlando di raccolta differenziata, invece, gli esperti hanno sottolineato il divario esistente tra quest’ultima e la raccolta differenziata, che vede un divario in Trentino derivanti dalla raccolta differenziata per il 15-20%, in Alto Adige 10%. (termoenergizzato).

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