Thomas Ceccon sogna la medaglia d’oro – .

Tommaso Ceccon chi vince due gare a sette minuti l’una dall’altra, chi conquista tre ori mondiali e due medaglie olimpiche, che stabilisce un record mondiale 33 anni dopo l’impresa di Giorgio Lamberti. Chi zittisce gli avversari, chi litiga con i compagni di staffetta, chi posta “boia che molla” e poi si scusa (“non conoscevo i connotati storici della frase”).

Thomas Ceccon che respira, mangia, pensa, nuota dalla mattina alla sera, consapevole di vivere con un’ossessione: «È l’unica cosa che mi dà soddisfazione. Senza piscina mi sento male”. Piaccia o no, Ceccon – vicentino, 23 anni, primatista del mondo nei 100 metri dorso – è la stella del nuoto italiano. Per almeno tre ragioni. Il primo è evidente: negli ultimi tre anni nessun altro ha vinto tanto quanto lui nelle gare individuali e nelle staffette. La seconda più tecnica: Ceccon è un giocatore versatile che sa eseguire bene tre stili diversi, un “animale raro” in un contesto come quello italiano dove i migliori tendono a concentrarsi su un’unica specialità. Il terzo motivo ha a che fare con il carattere del ragazzo: uno che, come ha detto la madre in un’intervista, “non è un tipo da leccapiedi”.

La nascita di un campione

Avere un carattere forte ti ha aiutato a distinguerti o a crearti problemi? Sicuramente problemi all’inizio (al suo esordio in Nazionale è stato vittima di bullismo, ndr). Avevo 16-17 anni e quei 27 li ho battuti… Per loro non è stato piacevole e lo capisco, si sarebbero rivoltati contro anche me se avessi perso contro un ragazzino. Poi col tempo hanno capito che ero più forte e le cose sono cambiate.

Lavora da molti anni con lo stesso allenatore, Alberto Burlina. È vero che quando era adolescente l’allenatore se ne andò e la lasciò sola in piscina? È successo un paio di volte. Nei primi anni era molto più cattivo, mi rimproverava per ogni errore. Il rapporto tra noi è cambiato quando ho capito che non nuotavo per compiacere lui, o mamma e papà, ma per me stessa. Ad un certo punto del percorso bisogna capirlo, altrimenti è meglio fermarsi.

Al termine del Mondiale 2023 aveva detto che non si sarebbe preso un solo giorno di vacanza perché c’era del lavoro da fare. Jannik Sinner ha spiegato allo stesso modo la sua rinuncia al Festival di Sanremo. I campioni non si diventano campioni prendendosi le vacanze. Forse non smetterò mai perché mi piace nuotare, ma il punto è che se vuoi raggiungere un obiettivo devi fare dei sacrifici. E lo voglio. L’obiettivo è la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Insieme a Giorgio Lamberti, che nel 1989 realizzò il record dei 200 stile libero, Ceccon è l’unico italiano ad aver stabilito un record maschile nel percorso lungo (abito, Dior Uomo; orologio, Omega; styling: Luca Roscini; ha collaborato alla realizzazione : Vittorio Giargiana; toelettatura: Gigi Tavella).

Thomas Ceccon conquista Parigi

Hai già deciso a quali gare parteciperai? Anche i miei genitori me lo chiedono (sorrisi, ndr). Farò sicuramente i 100 metri dorso. Poi oltre alle staffette ci sarebbero i 200 dorso, i 100 delfino e i 100 stile libero. Ma non posso fare tutto, altrimenti rischio di prepararmi per tante gare e di non vincerne nemmeno una. Preferisco invece farne pochi ma bene.

E tu hai deciso il look? Manterrà i baffi come nelle ultime grandi occasioni? No no, niente baffi. Anche perché ormai lo fanno in tanti e non è più una novità.

Ai Giochi di Tokyo ha sperimentato per la prima volta il terrore pre-gara. Ha paura di finire di nuovo a Parigi? Sì, ce l’ho, e purtroppo è un aspetto difficilmente controllabile. Per prepararmi cerco di immaginare le situazioni, di simulare le gare nella mia mente.

Quest’anno ha dovuto saltare i Mondiali di Doha a causa di un infortunio al dito. Avevo già dei dubbi perché sapevo che sarebbe stato un Mondiale di livello medio-basso, poi l’infortunio ha sciolto i dubbi. Ero un po ‘deluso. Sia perché avrei potuto vincere con tempi che ho nuotato mille volte, sia per l’aspetto economico: nel nuoto funziona che più gareggi più soldi porti a casa.

Com’è stato seguire il Campionato dal divano? Sono super appassionato, non mi perdo una gara… E ogni volta che i telecronisti si ricordavano della mia assenza mi dava fastidio. L’aspetto positivo è che mi sono riposato mentalmente. Partecipare ad un Mondiale significa mettersi in discussione, se non va come previsto i pensieri disturbanti sono inevitabili.


Tommaso Ceccon è nato a Thiene. Il suo allenatore è Alberto Burlina, anche lui vicentino, preparatore di centinaia di giovani nuotatori: la sua carriera di alto livello è legata al pluricampione mondiale ed europeo fin dai suoi primi successi (felpa, Dior Men).

Negli ultimi tre anni ha sempre avuto qualche problema tra gennaio e febbraio, periodo in cui mettere in corpo la “benzina” che deve durare per tutta la stagione. Prima dell’incidente avevo febbre e tosse. Il problema è che quando non sto bene fatico a recuperare, nuoto molto lentamente, la testa si riempie di dubbi e ogni giro diventa una tortura.

Dove sono i punti di forza che si trovano in quei momenti? La tranquillità di un nuotatore professionista dipende da come si comporta in piscina. Se una cosa va storta, non hai più voglia di allenarti e diventa tutto nero. Anche io ho vissuto momenti come questo all’inizio di quest’anno.

Nello sport, e nel nuoto in particolare, è presente il tema della salute mentale. Tutti i grandi dovevano fermarsi. È successo a Michael Phelps, a Caeleb Dressel, ad Adam Peaty… Campioni che hanno dominato per anni e che a un certo punto si sono sentiti costretti a vincere, perché un secondo posto avrebbe annullato quanto fatto prima. Le aspettative degli altri pesano, ma il problema è sempre dentro di te. Come ha spiegato Dressel: “Sono tornato in acqua quando ho capito che il nuoto non è tutto”.

E come lo vive? Per me adesso il nuoto è tutto. L’ossessione è una medaglia a doppia faccia: da un lato ti spinge a lavorare duro per raggiungere l’obiettivo, dall’altro ti fa stare male quando per un motivo o per un altro non ci riesci.

A proposito di Phelps: i paragoni con lo “squalo di Baltimora” le hanno sempre dato fastidio, ma poi è stato lui stesso a farli… E mi ha fatto piacere. Phelps è stato il mio idolo fin da quando ero bambino, ho imparato tutto guardando i suoi video; e sentirlo parlare di me è stata un’emozione indescrivibile. Ciò che ha fatto lui nello sport, nessuno lo ha fatto.

È vero che sei uno dei pochi nuotatori che non si rade dappertutto? Mi sono rasato le braccia a Tokyo e da allora non l’ho più fatto. È come se fosse una risorsa in più che conservo per le occasioni davvero importanti.

Ha detto che la persona accanto a lei deve essere una sportiva, altrimenti non riuscirebbe a capirla… Al momento non sono fidanzata ma penso che solo una sportiva, o una ragazza più matura che già lavora, possa capire la vita ed i sacrifici che faccio.

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Anche per le amicizie vale la stessa regola? Non ho amici del tipo “andiamo a bere qualcosa”. Ne ho conservati un paio dei tempi della scuola, gli altri provengono tutti dal mondo del nuoto.

L'ossessione di Thomas Ceccon: una medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi - immagine 4

Thomas Ceccon detiene il record mondiale dei 100 metri dorso (51”60), stabilito ai Campionati del Mondo di Budapest 2022 (abito, Dior Uomo; orologio, Omega).

 
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