Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni ai leader dei gruppi jihadisti responsabili della presa di ostaggi, tra cui cittadini statunitensi, in Africa occidentale. Lo hanno annunciato in un comunicato il Dipartimento del Tesoro e quello di Stato americano. “Non esiteremo a utilizzare gli strumenti a nostra disposizione per riportare a casa i cittadini statunitensi tenuti in ostaggio all’estero e per scoraggiare futuri rapimenti dei nostri cittadini”, ha affermato il Segretario di Stato, Antonio Blinken. “Il JNIM (Islam and Muslim Support Group, affiliato di al Qaeda) fa affidamento sulla presa di ostaggi e sulla detenzione illegale di civili per acquisire influenza e instillare paura, creando angoscia e miseria per le vittime e le loro famiglie”. , ha affermato il sottosegretario al Tesoro per il terrorismo e l’intelligence finanziaria Brian Nelson.
Le sanzioni colpiscono specificamente due leader del JNIM con sede in Mali e Burkina Faso, incluso uno accusato di aver supervisionato la detenzione di un cittadino statunitense. L’azione congela tutti i loro beni negli Stati Uniti e, in generale, impedisce ai cittadini e agli enti statunitensi di fare affari con loro. Le sanzioni contro i leader del ramo dell’Africa occidentale di al Qaeda e del gruppo militante islamico Al Mourabitoun arrivano mentre Washington cerca di scoraggiare e punire la detenzione di cittadini statunitensi all’estero. I paesi dell’Africa occidentale sono stati destabilizzati negli ultimi anni dalle insurrezioni islamiste che hanno messo radici in Mali nel 2012 e si sono diffuse nella regione del Sahel, nonostante i costosi sforzi militari sostenuti a livello internazionale.
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