Caso Scurati, saltata l’udienza di Serena Bortone in Vigilanza Rai. L’opposizione: «È censura» – .

Caso Scurati, saltata l’udienza di Serena Bortone in Vigilanza Rai. L’opposizione: «È censura» – .
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Il caso della presunta censura del monologo di Antonio Scurati, inserito in programma Cosa sarà da Serena Bortone e poi ostacolato dai vertici Rai, ha acceso il dibattito in Commissione di Vigilanza. Ieri, 23 aprile, l’opposizione aveva appoggiato la richiesta del leader del Pd, Stefano Graziano, di ascoltare la versione del conduttore e direttore di Rai Insights, Paolo Corsini. La maggioranza si è opposta e la presidente del parlamento bicamerale, Barbara Floridia, ha dovuto sottoporre la richiesta di audizione al voto della commissione. Nella seduta di questa mattina il centrodestra – che detiene la maggioranza in Aula – ha votato contro la proposta. La motivazione addotta è la volontà di attendere l’esito dell’indagine interna avviata in viale Mazzini. Nemmeno la richiesta dell’opposizione di sentire i due dopo l’8 maggio è stata accolta: quel giorno, infatti, è prevista l’audizione dell’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio e dell’amministratore delegato Giampaolo Rossi Rossi.

Il commento del Pd: «Una forzatura incomprensibile»

Il Pd, in una nota, commenta duramente il comportamento del centrodestra: «È una violazione grave, una forzatura incomprensibile. Sono metodi che abbiamo già visto. La Commissione di Vigilanza Rai viene messa a tacere a maggioranza. Ciò che è ancora più grave è che ciò accade alla vigilia della Festa della Liberazione. Il Parlamento deve essere messo nelle condizioni di far luce su un caso grave di gestione della Rai. Di cosa hanno paura? Le voci sempre più insistenti su contatti diretti tra Palazzo Chigi e i vertici Rai per la gestione del “caso Scurati” non preoccuperanno Giorgia Meloni?”. Stessi toni nel comunicato del capogruppo di vigilanza del Movimento 5 Stelle, Dario Carotenuto: «I Meloniani hanno alzato un muro impedendo a colpi di maggioranza l’udienza della Bortone, dopo averla brutalmente attaccata nei giorni scorsi. A nulla è valso il nostro appello al buon senso e a riportare il dibattito che è in corso in tutto il Paese nella sede istituzionale deputata a discuterne: hanno preferito censurare anche il Consiglio di Sorveglianza”. E ancora: «Non basta che facciano un uso privato della Rai, si spingono a fare lo stesso con la Commissione di Vigilanza, utilizzandola per uso proprio. Quando si è trattato di convocare Sigfrido Ranucci per intimidirlo dopo le sue indagini, lo hanno fatto. Adesso si nascondono dietro formalità pretestuose per impedire alla commissione di approfondire un tema dibattuto in tutto il Paese. Ciò invia il messaggio sbagliato e mina l’autorità dell’istituzione”.

Il rilancio di Gasparri: «Siamo di fronte allo sfruttamento»

Per il centrodestra è intervenuto Maurizio Gasparri, da sempre attivo sui temi che intrecciano il mondo della politica e quello dell’informazione: «Il caso Bortone appare chiaro. Bisognerà però approfondire la questione quando l’amministratore delegato e l’amministratore delegato della Rai saranno sentiti in commissione l’8 maggio. In quell’occasione potremo conoscere il primo esito delle verifiche in corso in Rai. Ma le cose appaiono già chiare”, ha sminuito. «Non c’era nessuna censura. Siamo di fronte ad una strumentalizzazione, dovuta più a preoccupazioni per gli orari futuri che ad una censura inesistente. Insomma più intrattenimento che informazione”, ha concluso.

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