Anbi. Ogni giorno uno stormo di droni pacifisti monitora la sicurezza idrogeologica del territorio italiano – .

L’“Aeronautica Militare ANBI” è già ben definita e sono decine i droni che ogni giorno sorvolano le zone italiane per verificarne la sicurezza idrogeologica, accompagnati anche da imbarcazioni radiocomandate e sonde preposte al monitoraggio degli specchi d’acqua: È questa la notizia più sorprendente emersa nell’incontro del 2015 innovazioni messe in atto dai consorzi di bonifica e irrigazione, dove anche la figura professionale del pilota di quadricotteri è ormai diventata familiare negli organigrammi; l’evento si è svolto a Vercelli, organizzato daAssociazione Irrigazione Ovest Sesianell’ambito di Settimana del pianetaprologo al vertice G7 “Clima, Ambiente ed Energia” atteso a Torino a fine mese.

“Abbiamo voluto essere in questo contesto, perché siamo consapevoli di quello che facciamo al servizio del Paese e vogliamo continuare, aumentando la capacità di fare sistema – commenta Francesco Vincenzi, Presidente Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI)Nei consorzi di bonifica c’è una grande capacità progettuale, promuovendo un modello di irrigazione sostenibile, che deve essere riconosciuto in un’Europa da cui l’Italia è ancora troppo distante. La questione dell’acqua è ormai un problema globale”.

Se la migliore consulenza irrigua di Irriframe e la certificazione volontaria Goccia Verde, voluta da ANBI, sono il presente della sostenibilità nel settore primario, nuovi orizzonti si aprono dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, i cui algoritmi sono “allenati” a fornire risposte alle l’agricoltura di precisione e la tutela idrogeologica, aumentare l’efficienza, riducendo tempi e costi.

La rete idraulica lungo la Penisola è ormai quasi totalmente automatizzata e controllata da remoto, nonché luogo di costante innovazione: dai pannelli fotovoltaici galleggianti alle barriere per il recupero della plastica galleggiante; c’è anche un rinnovato concetto di manutenzione lungo i corsi d’acqua, rispettosa dei tempi della natura per favorire la conservazione degli ecosistemi.

Lo sanno però i consorzi di bonifica e di irrigazionecomplessità emergente della gestione dell’acqua a fronte della crisi climatica: il problema di fondo è la ricerca dell’equilibrio tra esigenze agricole e ambientali, valorizzando le molteplici funzioni connesse alla gestione dell’acqua nei territori (dalla ricarica delle falde acquifere alla conservazione dei giardini storici); in questa immagine si richiede che l’utilizzo delle acque reflue per l’irrigazione sia accompagnato da certificazione sanitaria, redatta da ente terzo.

“C’è una profonda ingiustizia in questo Paese, che non percepisce la differenza tra il contributo ai consorzi di bonifica, che non gravano sul servizio di irrigazione a servizio dell’agricoltura che produce cibo, e la tariffa imposta dalle società del servizio idrico integrato, che invece legittimamente puntare anche ai dividendi per gli azionisti – conclude, Massimo Gargano, Direttore Generale dell’ANBI – All’Italia non piace la prevenzione, ma il futuro non può che essere legato a un nuovo modello di sviluppo che abbia al centro la valorizzazione del territorio e la promozione della resilienza delle sue comunità”.

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