“Nonna, per favore aiuta la mamma.” Cade nella trappola e le portano via tutto l’oro di Jesi – .

“Nonna, per favore aiuta la mamma.” Cade nella trappola e le portano via tutto l’oro di Jesi – .
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JESI «Nonna, aiuta la mamma, si vergogna di chiamarti ma è alle poste con i Carabinieri…». La voce del nipote ventenne che, emozionato, chiama la nonna pregandola di dare oro e soldi al direttore delle poste per sanare alcune insolvenze. E al suo telefono mi risponde il direttore delle poste che la informa della situazione e dell’urgenza di porvi rimedio altrimenti sua figlia sarebbe stata arrestata. Un doppio martellamento incrociato insistente, sul fisso e sul cellulare, che ha impedito di pensare all’anziano 86enne.

La trappola

Tanto che, quando quel bel giovane, dai modi educati e affabili, si presentò alla sua porta, lei senza battere ciglio gli consegnò oro, gioielli, contanti e gli aprì perfino la cassaforte. Ricordi di una vita dal valore economico intorno ai 10mila euro, quello emotivo molto di più. È l’ennesima storia di un’ignobile truffa ai danni di una donna single, quella che la vittima ci racconta in lacrime. Spaventato, scioccato. Era piena di vergogna e di comprensibile confusione per quanto accaduto martedì, intorno alle 12.30, in un quartiere popoloso come via Fausto Coppi. Proprio a lei che vive sola perché ancora lucida e indipendente, e che appena un mese fa aveva sventato un tentativo di truffa con la truffa del pacco Amazon. «Non capisco come abbiano potuto fare – dice l’anziana – Io sono sempre stata attenta, i miei figli mi consigliano sempre di non aprirmi con gli sconosciuti e di non dare informazioni al telefono. Non ci sono mai cascato, ma questa volta… la voce era quella di mio nipote, ne sono sicuro. Come non aiutare un nipote?”.

La storia

I due truffatori sono riusciti a tenere occupati contemporaneamente i due numeri telefonici, in modo che l’anziana non potesse chiamare i figli o il 112. Hanno aspettato che la colf uscisse per suonare il campanello, fingendosi il cosiddetto direttore di Ufficio Postale di Jesi. «Era un bel giovane, tra i 40 e i 45 anni, dal viso pulito, sorridente e molto gentile – prosegue la vittima – era ben vestito, aveva una borsa in spalla. Mi ha detto di non preoccuparmi perché avrebbe aiutato mia figlia. L’ho fatto sedere in cucina, gli ho dato 300 euro che avevo in mano ma lui ha detto che allora non bastavano… oddio non so come ho potuto… ho aperto la cassaforte e gli ho dato tutto l’oro Avevo: bracciali, pendenti in oro giallo e bianco, una Madonna in oro, una collana di perle, le spille di mia nonna, i gemelli di mio padre, la fede nuziale di mio padre e di mia nonna, un orologio da tasca… e tanti altri oggetti di valore che custodivo con amore. Hanno portato via tutti i ricordi della mia vita”. Ieri pomeriggio la famiglia ha presentato denuncia alla stazione dei Carabinieri di Jesi, le indagini sono già iniziate. Per gli anziani si raccomanda la massima vigilanza. È caccia ai truffatori.

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Corriere Adriatico

 
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