Nelle aziende venete “rubano” i dipendenti migliori, il 56% dei lavoratori cambia lavoro entro 7 giorni dalle dimissioni – .

Nelle aziende venete “rubano” i dipendenti migliori, il 56% dei lavoratori cambia lavoro entro 7 giorni dalle dimissioni – .
Nelle aziende venete “rubano” i dipendenti migliori, il 56% dei lavoratori cambia lavoro entro 7 giorni dalle dimissioni – .

Una recente indagine condotta da Cgia di Mestre sul mercato del lavoro in Veneto nella nostra regione le aziende si “rubano” a vicenda i migliori dipendenti. Secondo quanto evidenziato dall’Associazione Artigiani e Piccoli Imprenditori di Mestre, nel giro di una settimana circa il 56% dei lavoratori veneti cambia lavoro.

Lavoro, le aziende cercano di trattenere il più possibile i lavoratori

Dopo l’avvento della pandemia, come rilevato da una recente indagine della CGIA di Mestre, anche il nostro mercato del lavoro ha subito importanti trasformazioni. Molti imprenditori veneti del settore manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi, ad esempio, faticano da tempo a trovare profili con competenze adeguate. Pertanto, mai prima d’ora ne è stato necessario fedeltà ai tuoi collaboratori attraverso il rafforzamento di una serie di comportamenti già in atto da qualche anno, quali:

  • il pagamento di salari più alti;
  • la trasformazione dei contratti a tempo determinato in indeterminato;
  • la possibilità di consentire ai dipendenti orari di lavoro più flessibili;
  • l’utilizzo degli strumenti professionali più innovativi;
  • Avanzamento di carriera;
  • l’implementazione dei benefit e del welfare aziendale.

È il caso del Veneto processo di miglioramento del benessere aziendaleluoghi della nostra regione al terzo posto a livello nazionale riguardo alla qualità del lavoro. Solo la Lombardia e la Provincia Autonoma di Bolzano hanno un livello superiore al nostro.

Qualità del lavoro

Ma la fuga dei dipendenti non si ferma, le aziende se li “rubano” a vicenda

Nonostante ciò, continua la fuga dal lavoro fisso. Infatti, quando l’offerta di lavoro aumenta notevolmente e la domanda è scarsa, il rischio che le aziende “rubino” i loro migliori dipendenti è molto alto. Una pratica presente in Veneto da almeno dieci anni, anche se dopo il Covid il fenomeno ha subito una forte accelerazione. Secondo le ultime analisi su dimissioni dai rapporti di lavoro a tempo indeterminato in Veneto (Veneto Lavoro, Il Sestante 1/2023, 4° trimestre 2022, Osservatorio sul mercato del lavoro, marzo 2023), questi ultimi sono crescente.

Se dentro 2019 in valore assoluto lo erano stati 93.918Nel 2022 raggiunsero l’altitudine 126.534 (+34,7%). Interessante notare che il tasso di il trasferimento è avvenuto entro 7 giorni dalla presentazione delle dimissioni relative al 2022 (da gennaio a dicembre) si trova a 56%.

Rispetto al 2019 è aumentato di 4 punti. Questi dati ci dicono quindi che è in aumento il numero di coloro che hanno deciso di lasciare il vecchio lavoro per uno nuovo. Una decisione, quest’ultima, spesso maturata dopo averla ricevuta una migliore offerta salariale e la fornitura di un ambiente lavorativo meno “stressante” rispetto al precedente.

Dimissioni, dove accadono maggiormente e chi incidono

Esaminando l’età degli operai veneziani dimessosi nel 2022, emerge che:

  • Il 63% ha tra i 30 e i 54 anni,
  • Il 20% ha meno di 30 anni,
  • Il 17% ha più di 54 anni.

IL Settori economici veneziani che hanno subito il maggior incremento di dimissioni rispetto al periodo pre-pandemia (2019) sono stati:

  • il metalmeccanico,
  • commercio al dettaglio,
  • il settore terziario avanzato,
  • assistenza sanitaria
  • pubblica amministrazione in misura più limitata rispetto alle altre.
 
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