Julia Chavez esamina un esperimento all’interno di una camera priva di ossigeno presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a marzo. Chavez è uno dei numerosi studenti della California State University, Los Angeles, che stanno facendo uno stage presso l’Origins and Habitability Lab del JPL.
NASA/JPL-Caltech
Cathy Trejo (a destra) mostra un tubo pieno di ciottoli progettato per imitare la regolite marziana. Durante gli esperimenti, il fluido viene fatto scorrere attraverso il tubo molte volte, dando agli stagisti di astrobiologia del JPL come Trejo e Julia Chaves (a sinistra) la possibilità di studiare come le sostanze chimiche potrebbero aver interagito con l’acqua su Marte miliardi di anni fa.
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Al Jet Propulsion Laboratory dell’agenzia, gli stagisti della Cal State LA stanno apprendendo competenze chiave studiando le origini della vita.
Cosa c’entra la gestione delle acque reflue a Los Angeles con la ricerca della vita su Marte? Eduardo Martinez certamente non ha fatto questo collegamento quando stava conseguendo un master in ingegneria civile. Non all’inizio. Poi il suo professore lo ha indirizzato verso un’opportunità di tirocinio presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA per l’astrobiologia, lo studio delle origini della vita e la possibilità di vita oltre la Terra.
Quel professore, Arezoo Khodayari della California State University, Los Angeles, ha aiutato Martinez a comprendere la chimica comune a entrambi i campi. Ben presto Martinez si rese conto che, proprio come il fosforo, l’azoto e altre sostanze chimiche presenti nelle acque reflue possono alimentare la fioritura delle alghe nell’oceano, possono potenzialmente fornire energia per la vita microbica su altri pianeti.
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