I team hanno chiesto chiarezza alla FIA dopo l’incidente di Carlos Sainz nelle qualifiche del GP della Cina.
L’esito delle qualifiche del Gran Premio della Cina è rimasto in sospeso per alcune ore dopo l’incidente di Carlos Sainz. Il pilota della Ferrari, infatti, ha perso il controllo della sua vettura nel corso della Q2 ed è poi dovuto rientrare ai box e completare la sessione.
Era proprio questo il punto su cui Aston Martin intendeva appellarsi. Secondo il team di Lawrence Stroll, infatti, il regolamento vieta ad un pilota di riprendere la sessione dopo essersi fermato lungo il circuito.
La protesta non è stata poi accolta perché, secondo quanto riferito inizialmente dagli steward, l’articolo 39.6 del regolamento si applica solo alla vettura in questione che riceve aiuto dai commissari di gara, evento che non si è verificato durante l’incidente di Sainz.
Le squadre chiedono chiarezza alla federazione
“Alla fine si tratta solo di chiarire la questione. Abbiamo molte discussioni con i direttori di gara e dobbiamo accettare le loro decisioni”, ha affermato il direttore delle prestazioni dell’Aston Martin. “Ci auguriamo che dopo la nostra protesta nell’articolo venga chiarito il motivo di ciò È chiaro che c’è qualche ambiguità”.
La questione è stata analizzata anche da Frederic Vasseur che è d’accordo con Tom McCullough. “Abbiamo chiesto il permesso di ritornare in pista e ci è stato concesso. Ma la questione certamente deve essere rivista perché le normative sono semplicemente troppo complesse ora”, ha dichiarato il Team Principal Ferrari.
Non è la prima volta che la Federazione si trova a dover gestire situazioni di questo tipo. Era già successo ad Abi Dhabi nella controversa finale dei Mondiali 2021 o a Monaco poco dopo. La FIA sta sicuramente lavorando per evitare che ciò si ripeta in futuro.
Seguiteci anche sui social network: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
Fonte dell’immagine utilizzata come copertina dell’articolo: AutoHebdo
