Un grande gesto per nulla scontato ce lo ha permesso salvando sette vite, compresa quella di una bambina. Il prelievo multiorgano è riuscito grazie alla volontà della famiglia di Francesco Carusoun 22enne di Letojanni (Messina) morto in seguito a uno scontro frontale sulla Strada Statale 114 a Taormina lo scorso 20 aprile. Il commissario straordinario dell’Asp di Messina ha dato il commovente annuncio Giuseppe Cucci: «La morte di Francesco Caruso ha colpito tutta la comunità, ma il gesto nobile della famiglia che ha donato gli organi e la competenza dei medici del San Vincenzo di Taormina faranno vivere 7 persone».
«Donare gli organi per donare la vita»
La squadra è stata coordinata da Giuseppe Bova che ha eseguito l’operazione. «Dopo la conferma della morte – prosegue Cuccì – si è messa in moto la complessa macchina per le operazioni di prelievo degli organi (cuore, fegato, reni e cornee) che ha consentito di salvare la vita di persone, compresa una bambina di Torino e altri pazienti dell’Ismett e del Civico di Palermo”.
La donazione di organi è una pratica di fondamentale importanza, prosegue Cuccì, «per garantire la sopravvivenza di molti individui, che spesso si trovano in una situazione di estrema urgenza e dipendono dalla generosità di chi ha deciso di donare i propri organi. Grazie all’espianto e alla successiva donazione è possibile salvare vite umane, donando una seconda possibilità a chi altrimenti non avrebbe avuto alcuna speranza di guarigione. È importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza della donazione, perché ogni giorno in Italia e nel mondo muoiono tante persone in attesa di un trapianto. Donare i propri organi – conclude – significa donare la vita e dare speranza concreta a chi lotta contro malattie gravi e spesso incurabili”.
L’incidente
Francesco quel giorno sarebbe andato a lavorare, ma la sua vita è andata in pezzi sulla statale 114. Lo Lo scontro mortale è avvenuto contro una moto guidata da un 39enne di Santa Teresa di Riva. Dopo l’incidente è stato immediatamente trasportato all’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. La sua vita è durata poco più di un giorno, ricoverato nel reparto di terapia intensiva.
Il quadro clinico con cui il ragazzo si è presentato in ospedale richiedeva un miracolo, cosa che però non è avvenuta. Francesco morì il giorno dopo. Da qui la decisione dei genitori Enrico e Sabrina che hanno acconsentito alla donazione degli organi. Un gesto di enorme generosità che ha permesso quindi di salvare sette vite nell’arco di 6 giorni.
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