Scurati e “censura”, il rapper condannato a morte. Le parole della settimana – .

Scurati e “censura”, il rapper condannato a morte. Le parole della settimana – .
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Proviamo a dare un po’ di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro colorato

Scurati e la “censura”

Può un poeta amare la parola “censura”? No. Questa parola infatti andrebbe usata con cautela per denunciare gli abusi di potere, ma ancora una volta è stata usata impropriamente, annacquandone il significato. Se è stato censurato Antonio Scurati per non essere stato chiamato, alla fine, dalla televisione pubblica ad esprimere il suo parere politico sull’attuale governo, allora siamo ancora più censurati tutti noi, ai quali non è stato nemmeno proposto. Grazie Scurati delle polemiche che sono nate, si è parlato di lui e avendo sfruttato l’occasione avrà sicuramente venduto qualche libro in più.

Fascisti e antifascisti

Non sono fascista, non lo sono mai stato e non lo sarò mai. Il 25 aprile vorrei celebrare con gioia insieme al mio Paese la liberazione dai regimi totalitari nazifascisti grazie all’intervento degli Alleati, sostenuti da partigiani di varie confessioni. Invece, come al solito, il 25 aprile ha purtroppo portato con sé il solito dramma in cui le parole “fascista” e “antifascista” si scontrano come le macchinine di un bambino dispettoso. Qualcuno si è appropriato di queste parole e gioca con la memoria di una nazione, piegandola alle esigenze politiche del momento. Basti pensare che non sono stati sventolati solo i tricolori, ma anche le bandiere della Palestina. E’ ora di dire basta e di liberarci al più presto di tutti questi rifiuti.

Un rapper condannato a morte in Iran

E a proposito di regimi totalitari, nell’Iran di questi giorni, non negli anni Quaranta, Toomaj Salehi, un rapper trentaduenne, è stato condannato a morte. Che crimine ha commesso? “Corruzione sulla terra”, “propaganda contro il sistema”, “disturbo della pace”, “incitamento alla violenza” e perfino “complicità con nemici esterni all’Iran”. In realtà aveva semplicemente appoggiato le proteste dopo la morte di Mahsa Amini, uccisa perché non portava il velo e aveva usato parole contro il regime. Dove sono oggi e oggi coloro che manifestano contro i regimi totalitari?

L’anniversario di Guglielmo Marconi

Il 25 aprile si celebra una ricorrenza troppo spesso messa in ombra dalle polemiche che circondano il 25 aprile: la nascita di Guglielmo Marconi. Nato a Bologna 150 anni fa, è sicuramente uno dei grandi geni della storia italiana, inventò la telegrafia senza fili, da cui si sarebbero poi sviluppate la radio, la televisione e tutti i sistemi di comunicazione. Per dare frutto alle sue intuizioni dovette trasferirsi in Inghilterra, incidendo irrimediabilmente sulla storia che lo seguì. Ricordiamolo con orgoglio.

Giornata mondiale del libro

Intanto si è celebrata la Giornata mondiale del libro, ricorrenza istituita nel 1995 dall’UNESCO per promuovere la lettura. Questa, prima di ogni altra, è forse la vera emergenza dell’Italia, Paese patria della bellezza e di una letteratura millenaria, che però si è dimenticata di leggere. I dati sulla lettura fanno piangere ogni anno le lacrime e sicuramente la proposta editoriale complessiva non stimola troppo la lettura. Ma facciamo questo sforzo, prendiamoci l’impegno di leggere un bel libro.

Taylor Swift e i poeti torturati

Taylor Swift è il fenomeno anglosassone più popolare degli ultimi tempi. Anche se forse la sua penetrazione in Italia non è ai livelli di altri Paesi, resta uno dei fenomeni globali più significativi del momento. Questa settimana hai pubblicato un album, “The Tortured Poets Department”. E lei guarda caso torna a parlare di poesia e di poeti, anche se torturati, come se questo mondo di plastica e di frammenti non potesse fare a meno di gridare il suo bisogno di poesia.

Un’ennesima prova che vale davvero la pena dedicare tempo ed energie a parole che diventano versi.

 
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