Salernitana, il giorno più buio è alle spalle tra silenzio e amarezza

Salernitana, il giorno più buio è alle spalle tra silenzio e amarezza
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Salerno

“L’azienda sapeva già che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato. Ma ora bisogna ripartire e sono convinto che lo faremo ancora con forza e ambizione”. Le parole perfette per descrivere la grande mortificazione sportiva subita Salernitana a Frosinone deriva dalle parole di Stefano Colantuono. Colui che ha teso la mano alla società e ai tifosi, mettendoci la faccia e rendendosi colpevole di una retrocessione di cui però ha una piccolissima percentuale di responsabilità (almeno lui). L’etichetta Caronte che aveva rifiutato all’inizio della sua avventura sulla panchina della Salernitana si è concretizzata dopo un mese. Lo ha condannato la matematica, una sentenza inappellabile che ha mozzato la testa a una Salernitana scollata, in vacanza da settimane, rassegnata e senza alcuna voglia di provare a ribaltare un destino da incubo.

Questo è tutto. Ora che la serie B si è concretizzata e ha dimostrato come l’ufficialità di un verdetto che regge da settimane non abbia cancellato le mortificazioni né riordinato i tanti errori commessi, la Salernitana ha il compito e il dovere di ripartire. Danilo Iervolinoassente ieri allo Stirpe, ha concentrato la sua attenzione su ciò che è andato storto e ha dato il suo benestare all’operazione di rilancio. Sarà un’estate cruenta, probabilmente un anno di sacrifici per risanare i conti e ripartire senza sprecare più soldi. È però necessario un restyling per poter ripartire senza deficit mostruosi e soprattutto per ricalibrare e riprogettare. Questo è ciò che serve. A Stirpe era presente l’amministratore delegato Maurizio Milano. Zero parole, solo tanta delusione e allo stesso tempo voglia di ricominciare. Ora è obbligatorio farlo, senza voltarsi indietro.

 
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