“Dopo la morte della mia prima moglie e di mia figlia ho pensato al suicidio” – .

“Dopo la morte della mia prima moglie e di mia figlia ho pensato al suicidio” – .
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Parole scioccanti quelle di Joe Biden che ha ammesso di aver pensato al suicidio dopo la morte della prima moglie e della figlia di 18 mesi, vittime di un drammatico incidente stradale nel 1972. In un’intervista radiofonica con Howard Stern, il presidente ha parlato della sua il dolore, il suo senso di impotenza e la sua disperazione per la perdita di Neilia e della piccola Naomi. “Mi sedevo e pensavo: ora aprirò una bottiglia di scotch, lo berrò e mi ubriacherò”, ha detto Biden, noto per non bere mai alcolici. “Pensavo che non bisogna essere pazzi per suicidarsi. E ho pensato: vado al Delaware Memorial Bridge e mi lancio”, ha aggiunto il presidente, dicendo di aver accantonato quell’idea solo pensando a Beau e Hunter, gli altri due bambini sopravvissuti al tragico incidente. “Pensavo di avere due figli e che probabilmente non mi sarei suicidata. Ma mi sono detto che non sarei mai più stato bene”.

Da allora Biden ha avuto una carriera politica lunga e di successo, ha sposato la First Lady Jill Biden dalla quale ha avuto una figlia, a cui è stato dato lo stesso nome della bambina persa anni prima. Una serie di gol accompagnati, però, da altre tragedie, come la morte di un altro figlio: Beau, veterano della guerra in Iraq, morto di cancro. Hunter è l’unico figlio rimasto dal matrimonio con Neilia, una presenza costante nella vita del presidente nonostante i suoi problemi, compresa la dipendenza dalla droga.

Sterna ha aperto l’intervista dichiarandosi grande sostenitore di Biden. Poi lo ha tempestato di domande per lo più amichevoli sulla sua vita personale e professionale, incluso l’incontro con la sua prima moglie e la gestione della sua crescente balbuzie. Il presidente si è aperto e ha risposto apertamente, definendosi addirittura un “idiota” per non aver preso abbastanza sul serio la scuola mentre studiava.

L’apparizione di Biden con Stern segue le polemiche dei maggiori giornali americani, soprattutto il New York Times, per l’esiguo numero di interviste rilasciate dal presidente. Critiche che la campagna di Biden ha respinto categoricamente, spiegando che lo spettacolo con Stern era un tentativo del presidente di incontrare e parlare agli elettori attraverso mezzi non tradizionali. Tra questi c’è anche TikTok, dove il presidente resterà in campagna elettorale nonostante abbia firmato il provvedimento approvato dal Congresso che prevede il ban della popolare app negli Usa se Bytedance, il colosso cinese di cui fa parte, non venderà su 9-12 mesi.

 
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