«Mille visitatori al giorno» – .

«Mille visitatori al giorno» – .
«Mille visitatori al giorno» – .

Circa 50mila visitatori in 40 giorni. Dal 21 marzo, giorno dell’inaugurazione, al 30 aprile si sono registrati 45.550 visitatori e il 1° maggio la chiesa è stata visitata da 1.310 persone. Un bilancio più che positivo per uno dei luoghi più prestigiosi del centro antico, simbolo dell’eccellenza culturale di Napoli e del Mezzogiorno.

Stiamo parlando dei Girolamini, il cui accesso non è più legato ad aperture straordinarie con eventi dedicati, ma è regolarmente consentito, dal martedì alla domenica (martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 17,30; sabato e domenica dalle 8,30 alle 13:30). Percentuali importanti per la nuova vita del sito che, dopo il sequestro del 2012 per lo scandalo della biblioteca saccheggiata, è di nuovo fruibile per la comunità.

«Questa risposta supera le nostre aspettative – ammette il direttore Antonella Cucciniello, alla guida dei Girolamini dal 2020 – la comunità locale aveva il desiderio di riscoprire questo luogo e i numeri registrati in oltre un mese lo attestano. In questo gioca molto il passaparola, perché la Chiesa lascia stupiti».

La riapertura

Con l’ingresso nel Sistema Museale Nazionale è iniziata la progressiva riapertura del complesso monumentale e Biblioteca Girolaminioggetto di una complessa stagione di restauri e adeguamenti impiantistici che hanno coinvolto la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, il Segretariato Regionale del MiC per la Campania e il Comune di Napoli.

La riapertura della chiesa, con il personale ministeriale e la società Ales, è avvenuta grazie all’impulso decisivo della direzione generale dei Musei. Le origini del sito sono molto antiche. I padri Oratoriani di San Filippo Neri giunsero a Napoli nel 1586 su invito dell’arcivescovo Annibale di Capua; con una dote di 5.800 ducati acquistarono Palazzo Seripando davanti alla Cattedrale e vi costruirono una prima chiesa e un oratorio. La posa della prima pietra fu celebrata il giorno dell’Assunzione della Vergine nel 1592, mentre la consacrazione avvenne nel 1658.

Le reazioni

«Un altro fine settimana affollato di turisti. Tante le presenze nei nostri musei, soprattutto ai Girolamini che sono diventati ancora una volta attrazioni e via Monte Echia che suscita tanta suggestione e meraviglia – commenta l’assessore comunale al turismo Teresa Armato – Il consuntivo dei ponti supera le previsioni con circa 450mila arrivi e un’occupazione delle camere intorno al 90 per cento. Ci stiamo preparando a nuovi flussi per il Giro d’Italia”.

Anche per Maria Caniglia, presidente del IV Municipio, “il centro storico sta vivendo un periodo di notevole sviluppo turistico e culturale, ma è necessario ancora lavorare per potenziarlo e rendere i servizi accessibili a tutti”.

«Il grande afflusso di turisti degli ultimi mesi dimostra la “sete” non solo di street food, ma anche di storia millenaria della città e del suo patrimonio culturale – dice Giuseppe Serroni, de I Sedili di Napoli – Continua la riapertura al pubblico e l’affluenza alle urne “Domus aurea” di Girolaminima anche a siti più piccoli come la vicina chiesa di San Nicola è un sintomo positivo. Napoli si sta dimostrando capace di accogliere un turismo popolare che interessa tutti i quartieri.

Ci aspettiamo che il Comitato per la revisione del Piano di Gestione del Sito UNESCO riesca ad aggiornare quanto prima un programma rispetto all’evoluzione del turismo. Il riscatto della città può ripartire dai Girolamini”.

«Il restauro dei Girolamini e la sua riapertura al pubblico rappresentano un passo significativo nel travagliato recupero del centro storico – riflette Antonio Pariante, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Sito Unesco – Resta ancora molto da fare ma l’amministrazione Manfredi insieme al ministro Sangiuliano sembra molto impegnata per la rigenerazione del grande patrimonio storico, artistico e culturale della città. Palazzo Fuga e i Girolamini ne sono la conferma”.

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La mattina

 
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