La complessa situazione geopolitica internazionale spinge l’oro come bene rifugio e i prezzi del metallo prezioso raggiungono il massimo storico. «Oro – spiega l’economista dell’Univpm Mauro Gallegati -, essendo slegato dal valore delle valute, viene acquistato quando le aspettative di crescita di un Paese sono negative o quando c’è il rischio di guerra, e quindi si tende a investire in asset considerati sicuri come l’oro”.
Il metallo prezioso, infatti, “essendo piccolo, può essere trasportato – prosegue -, ecco perché ogni volta che è in corso una crisi o quando questa è alle porte, l’oro aumenta di valore, proprio come sta accadendo in questa fase”. È un asset scelto dagli operatori finanziari internazionali.
Lo spiega Gallegati secondo alcune previsioni Il PIL potrebbe aumentare del 2% l’anno prossimoma “il quadro di incertezza scardina la logica classica e quindi tutto è possibile, anche il declino”.
In che modo questa corsa all’oro influisce sull’economia? «Colpisce gli investimenti – spiega –; il denaro, invece di essere investito in beni strumentali, viene dirottato in oro per evitare rischi futuri, ma comprando oro si investe meno nella scuola e nella ricercaun meccanismo in definitiva penalizzante”.
L’economista aggiunge: «Non possiamo prevedere cosa accadrà tra 3 o 5 mesi, per ora non ci sono segnali di miglioramento della situazione geopolitica internazionale. In questo scenario, le famiglie possono anche guardare a beni rifugio come l’oro gli investimenti domestici potrebbero essere influenzati dal clima attuale».