la Curva Sud ‘vince’ al Penzo – .

la Curva Sud ‘vince’ al Penzo – .
la Curva Sud ‘vince’ al Penzo – .

VENEZIA – «Amarsi ancora». I vincitori di una serata terribile sono i tifosi grigiorossi. Generosi fino al fischio finale quando applaudono la squadra e fanno partire il coro più bello, anche senza Serie A.

I primi grigiorossi a comparire al Penzo sono arrivati ​​intorno alle 18.45. Le prime bandiere grigiorosse del settore ospiti, mille posti precisi, sventolano nella brezza veneziana. Un settore a ridosso del mare con le barche che dondolano, prima al sole e poi sotto il cielo coperto.

Alle 19.06 la Cremonese entra in campo per visionare il campo punteggiato e prendersi la prima dose di fischi della serata e tra le note di Der Kommissar di Falco provenienti dai relatori.

Di restare in campo in borghese più a lungo di chiunque altro Ciofani che ha percorso tutto il perimetro del campo, tastando l’erba e respirando a pieni polmoni l’aria elettrica della finale, forse l’ultima della sua carriera.

Passano i minuti, cominciano i cori, cominciano le coreografie dei tifosi di casa e la banda dei bersaglieri che suona l’inno, mentre lo stadio scarica la tensione in seguito all’attacco di un gabbiano sul drone che vola in mezzo al campo.

La partita è un condensato di emozioni. Il Cremo si illude di partire bene, ma Il gol di Gytkjaer fa esplodere Penzo. I tifosi grigiorossi non mollano di un centimetro, ma il Cremo non regala vere emozioni.

Nella ripresa la tensione sale, Pickel diventa il combattente che illumina lo stadio. Il tempo però passa e la Cremonese non riesce a sfondare. Dopo 6′ di recupero arriva la terribile sentenza. Occhi lucidi in campo, disperazione negli angoli, ma ai tifosi grigiorossi non manca l’applauso finale.

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La serata cremonese è da lupi. Quindici gradi e pioggia. Ma c’è il Cremo, c’è la finale playoff a Venezia e così la tentazione di vedere la partita con gli amici supera la pigrizia di restare a casa sul divano a soffrire da soli per i colori grigiorossi. C’è chi si presenta negli stadi che hanno deciso di trasmettere la partita, con la sciarpa al collo. Un hamburger, una pizza e una birra e gli occhi alzati verso la tv, qualcuno in piazza Stradivari. Piccole chiacchiere e urla strozzate ad ogni azione pericolosa. Quando il Venezia segna, l’euforia cala improvvisamente. I più ottimisti predicano la pazienza.

«Adesso entra Coda, ci penserà lui” dice qualcuno. Il tempo passa inesorabile e le speranze cominciano a svanire. Entra anche tu Ciofani, ma è quasi finita. Finché non sarà davvero finita. I festeggiamenti in laguna sono tutti arancioverdi, nei locali di Cremona si torna a casa senza nemmeno bere il caffè.

 
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