Inquinamento elettromagnetico, il garante della Liguria sollecita i comuni a regolamentare l’installazione delle antenne telefoniche – .

Inquinamento elettromagnetico, il garante della Liguria sollecita i comuni a regolamentare l’installazione delle antenne telefoniche – .
Inquinamento elettromagnetico, il garante della Liguria sollecita i comuni a regolamentare l’installazione delle antenne telefoniche – .

Il Garante della Regione Liguria Francesco Cozzi, in qualità di Garante per il diritto alla salute, in una lettera inviata all’Anci il 14 maggio sollecita i Comuni liguri ad adottare il Piano di regolamentazione dell’installazione dei sistemi di telefonia mobile sul proprio territorio: con Con l’avvento della più recente tecnologia 5G, infatti, questi sistemi si stanno moltiplicando su tutto il territorio ma solo 13 dei 235 Comuni hanno norme che impediscono che le aree cosiddette “sensibili”, come scuole, ospedali, parchi, case di riposo, e di valore ambientale rientrano tra i siti potenzialmente idonei all’installazione di antenne per la telefonia mobile. A 25 anni dall’entrata in vigore della Legge Regionale n.18/1999, quindi, pochissimi comuni liguri hanno adottato norme per escludere l’installazione di antenne in siti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.

I dati sono stati forniti dagli uffici della Direzione Tutela del Territorio – Ambiente della Regione Liguria. Dopo le ripetute segnalazioni di cittadini che contestavano il proliferare delle antenne telefoniche, nelle scorse settimane il Garante ha invitato l’Anci a “rinvigorire” i Comuni affinché attuino la pianificazione delle fonti di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici al fine di ridurre l’esposizione dei cittadini alle emissioni e quindi tutelare la salute pubblica.
“A fronte dell’aumento dei limiti elettromagnetici da 6 V/m ad un minimo di 15 V/m, previsto da un emendamento alla legge statale 214/2013 ed entrato in vigore proprio lo scorso maggio, tre mesi fa avevo già consultato il L’assessore regionale all’Ambiente e all’Arpal – ricorda Cozzi – e l’Agenzia che gestisce il registro delle fonti elettromagnetiche si è resa disponibile a supportare i Comuni per fornire loro il registro degli impianti per ogni singolo Comune. Ho deciso quindi – prosegue Cozzi – di richiedere nuovamente l’intervento di Anci Liguria per sensibilizzare i comuni liguri all’adozione del piano organizzativo del sistema delle telecomunicazioni, in cui individuare i siti sensibili preclusi all’installazione di impianti telefonici”.
Prosegue il difensore civico: “Ci sono segnalazioni di cittadini e comitati che, da Imperia a La Spezia, lamentano l’installazione di impianti anche grandi e potenti in aree di pregio ambientale e culturale e senza un’adeguata pianificazione e un piano di sviluppo preventivo da parte dei gestori. Si creano così le condizioni per suscitare forti preoccupazioni tra la popolazione e contenziosi al TAR. Fonti di stampa, inoltre, prevedono la corsa degli operatori ad accaparrarsi nuovi spazi o ad aumentare la potenza degli attuali sistemi forniti, aumentando le situazioni di conflitto, anche a seguito della revisione dei limiti di emissione per l’esposizione ai campi elettromagnetici in vigore dallo scorso maggio. È quindi assolutamente necessario – conclude il difensore civico – l’intervento dei Comuni al fine di pianificare correttamente l’installazione degli impianti. Ricordo inoltre che con il decreto della Giunta regionale n. 68/2004, sono stati stabiliti i criteri tecnici e le modalità per l’approvazione dei piani comunali di organizzazione del sistema delle telecomunicazioni”.

Cozzi spiega nel dettaglio il Piano Organizzativo, che viene predisposto dai Comuni, alternativamente, con regolamento comunale:
1. individua le aree idonee per l’installazione degli impianti, o quelle non ritenute tali, in base alle caratteristiche storiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio comunale, lasciando al curatore il raggiungimento del massimo livello di compatibilità e armonizzazione con lo specifico contesto fase di progettazione urbana ed extraurbana (attraverso opportuno studio della forma, delle dimensioni, dei materiali, del colore e della collocazione specifica dell’impianto per ridurre al minimo l’intrusione visiva);
2. definisce, ove ritenuto necessario al fine di garantire il corretto inserimento dei sistemi, le norme rilevanti per perseguire gli obiettivi di cui al punto 1;
3. può vietare l’installazione di impianti in siti sensibili (scuole, parchi, ospedali, case di riposo, ecc.)

 
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