Coach Cerioni nel mirino, rubato le medaglie d’oro al campione olimpico: ladro condannato – .

Coach Cerioni nel mirino, rubato le medaglie d’oro al campione olimpico: ladro condannato – .
Coach Cerioni nel mirino, rubato le medaglie d’oro al campione olimpico: ladro condannato – .

Jesi (Ancona), 11 giugno 2024 – Aveva aspettato la notte per forzare una finestra ed entra in casa portando via due medaglie d’oro al campione olimpico di lamina Stefano Cerioni, 60 anni. Il maestro di scherma, ex schermidore italiano molto noto nel mondo sportivo, aveva lasciato i cimeli a casa della madre a Jesi, insieme ad altri trofei che la sua lunga carriera lo ha portato a conquistare. Medaglie con valore sentimentale per l’attuale allenatore della nazionale italiana di fioretto (in ritiro in questi giorni con la sua squadra a Chianciano Terme per preparare gli Europei di Basilea) ed ex allenatore del campione olimpico Elisa Di Franciscama anche economico nonostante non sia interamente realizzato in oro.

Il furto risale alla notte tra il 10 e l’11 dicembre 2022 e sono finiti sotto processo per furto con scasso aggravato in abitazione un uomo albanese di 42 anni, residente in provincia di Milano. Per la Procura, rappresentata dal pm Irene Bilotta che ha coordinato le indagini dei carabinieri, sarebbe stato un ladro pendolare arrivato a Jesi per rubare. Nell’abitazione della madre dell’atleta ha saccheggiato anche altri beni di lusso come pellicce, gioielli d’oro e perfino un libretto degli assegni. Una volta dentro la casa, dove si trova anche la cassaforte è stato trovato manomesso, avrebbe fatto il giro di tutte le stanze approfittando del fatto che all’interno non c’era nessuno e, raccolto il bottino, si era però dileguato lasciando una traccia di sangue che è stata poi ritrovata dalla squadra scientifica della polizia chiamata a trasportare effettuato un sopralluogo dopo la denuncia sporta dalla donna che è tornata trovando tutto allo sbando. UN macchia di sangue, forse uscito dopo essersi ferito tentando di entrare in casa forzando una delle finestre. Quella traccia era la firma del ladro. Il ritrovamento, infatti, è stato sottoposto a perizia tecnica del laboratorio di biologia del Ris di Roma e poi confrontato con la banca dati del Ris di Parma per il Dna che ha dato esito positivo perché l’albanese era già censito.

I Carabinieri avevano chiuso le indagini a fine 2023 e l’albanese aveva fatto firmare anche una misura cautelare dal gip Sonia Piermartini che lo aveva posto agli arresti domiciliari.

Ieri mattina l’imputato, difeso dall’avvocato di fiducia Francesca Mavilla, del foro di Bologna, ha affrontato l’udienza preliminare davanti al giudice Francesca De Palma che lo condannò a due anni e tre mesi di reclusione ma solo per il furto delle medaglie. L’albanese ha proceduto con il rito abbreviato. Per il furto di pellicce e gioielli d’oro, oggetto di una precedente denuncia, non è stata trovata alcuna prova contro di lui. Cerioni fu risarcito del danno subito, con 15mila euro, ma le medaglie non le rivide mai più. La difesa valuterà il ricorso.

 
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