Un tragico incidente. Luca Carrara, 41 anni, era l’unico titolare dell’officina di Villa d’Adda, dove è morto domenica dopo essersi tagliato accidentalmente il collo con un tubo di gomma, e anche dell’annesso distributore di benzina. Sembra che stesse tagliando un foglio di ferro, poi qualcosa è andato storto. Il padre Giuseppe lo trovò senza vita in officina. Già ieri mattina il pubblico ministero di turno aveva dato istruzioni ai carabinieri della Compagnia di Zogno di liberare il laboratorio dal sequestro. Quello che è successo è chiaro. Le stesse immagini delle telecamere non hanno ripreso nessuno che entrava o usciva dal laboratorio dove Luca Carrara si trovava da solo. Anche alla luce di questi accertamenti, la Procura ha deciso di non far eseguire l’autopsia e ha restituito la salma alla famiglia per i funerali. Famiglia e lavoro al distributore di benzina erano tutto per Luca Carrara. I rally e le auto d’epoca sono le sue grandi passioni. La sveglia è suonata domenica intorno alle 12.30. Non vedendolo rientrare a casa per pranzo, il padre ha provato a contattarlo al telefono senza ottenere alcuna risposta. Poi si è recato in officina e ha trovato il figlio a terra. Sul posto sono accorsi l’automedica, l’ambulanza e i carabinieri della Compagnia di Zogno. Fin dall’inizio l’unica ipotesi presa in considerazione è stata quella di un drammatico incidente, ipotesi poi confermata. “La famiglia Carrara è molto conosciuta in paese, non solo per la stazione di servizio ma anche perché impegnata nel volontariato – ha commentato il sindaco Gianfranco Biffi -. Luca era un ragazzo tutto casa e lavoro ed era molto conosciuto nel panorama dei rally. Penso che abbia partecipato a molte gare”. Luca Carrara lascia nel dolore i genitori, una sorella, la moglie Alessandra e due figli di 6 e 10 anni. FD
