Analisi del rischio morte sul lavoro per regione a fine aprile 2024 – .

Analisi del rischio morte sul lavoro per regione a fine aprile 2024 – .
Analisi del rischio morte sul lavoro per regione a fine aprile 2024 – .

Ad aprile 2024, alcune regioni italiane hanno registrato un’incidenza di morti sul lavoro superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice di incidenza media, pari a 8,7 morti sul lavoro per milione di lavoratori). Tra queste, le regioni classificate come zona rossa includere: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia, Campania e Calabria.

Le regioni dentro zona gialla Sono: Sardegna, Toscana, Sicilia, Lombardia, Piemonte e Lazio. Infine, dentro zona bianca noi troviamo: Liguria, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Marche e Molise.

(Grafici e dati disponibili in allegato e sul sito www.vegaengineering.com/observatory).

Fasce di età a rischio: gli anziani sono i più vulnerabili

Nel primo trimestre dell’anno l’Osservatorio di Mestre ha individuato le fasce di età più a rischio tra i lavoratori. I dati mostrano che l’incidenza della mortalità resta preoccupante per i lavoratori più anziani. La banda di oltre i sessantacinque registra la più alta incidenza (34.9), seguito dalla fascia di età compresa tra 55 e 64 anni (13,5).

Lavoratori stranieri: tre volte più rischio di morte sul lavoro rispetto agli italiani

Nel primo trimestre del 2024, 48 dei 206 totali morti sul lavoro si trattava di lavoratori stranieri, che presentano un rischio di morte sul lavoro quasi il triplo rispetto agli italiani. Infatti si registrano 20,2 morti per milione di lavoratori straniericontro i 7,5 degli italiani.

Dati nazionali su morti e infortuni sul lavoro a fine aprile 2024

A fine aprile 2024, in Italia verranno conteggiati 268 vittime sul lavorodi cui 206 in occasione di lavoro (1 in meno rispetto ad aprile 2023) e 62 in corso (5 in più rispetto ad aprile 2023). Là Lombardia registra il maggior numero di vittime (33), seguito da Emilia-Romagna (28), Campani (20), Pugliesi (17), Lazio (16), Toscana e Piemonte (13), Trentino-Alto Adige (12), Veneto e Sicilia (11), Calabria (6), Sardegna e Umbria (5), Liguria (4), Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Marche (3), Valle d’Aosta (2) E Basilicata (1). In Molise non si sono verificati feriti mortali.

Il settore delle costruzioni: il maggior numero di morti sul lavoro

Nel primo trimestre del 2024, il Settore edile risulta essere il più colpito 41 mortiseguito da Attività Produttive (25), Trasporti e magazzinaggio (19)E Commercio (11).

Denunce infortuni: in aumento rispetto ad aprile 2023

IL segnalazioni di infortuni totali sono aumentati di 3,6% rispetto ad aprile 2023passando per Da 187.324 a 193.979. Il maggior numero di denunce proviene da Attività Produttive (22.299)seguito da Edilizia (10.913), Sanità (10.873), Trasporti e magazzinaggio (10.072) E Commercio (9.759).

Denunce per genere, nazionalità ed età

Ad aprile 2024, segnalazioni di infortuni per lavoratori Li avevamo 70.733mentre quelli del lavoratori uomini 123.246. I reclami sul lavoro (esclusi gli infortuni in itinere) erano 165.249: 56.341 donne E 108.908 uomini. IL Italiani hanno presentato 133.297 denuncecontro il 31.952 di stranieri. La fascia di età più colpita è quella compresa tra 45 e 54 anni con 41.613 denunce (21,5% del totale).

Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, sottolinea che la situazione dei morti sul lavoro resta grave, con numeri tragici che continuano a dipingere un quadro preoccupante. Se la tendenza attuale dovesse persistere, entro la fine del 2024 potremmo contare su di più 1.000 vittime sul lavoro. La mappatura dei rischi per regione e settore rimane uno strumento cruciale per migliorare la sicurezza sul lavoro in Italia.

 
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