«Pensavo fosse un modello» – .

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PERUGIA – Il piccolo ultraleggero è caduto come un sasso e si è schiantato in un campo tra Solomeo e San Mariano, in via Della Volpe. Per i due uomini a bordo, Francesco Conestabile della Staffa e Massimiliano Mancini, non c’è stato nulla da fare: sono morti sul colpo. Il primo ha quarant’anni, il secondo 57. Mancini è il proprietario dell’ultraleggero e, secondo una prima ricostruzione, avrebbe dovuto essere lui ai comandi.

La sveglia è suonata ieri sera dopo le 19,30. C’è stato chi ha visto cadere il piccolo aereo e ha chiamato i soccorsi. Sul posto erano presenti i vigili del fuoco e il 118. Sul luogo dell’incidente è arrivata anche la polizia, con i tecnici forensi che hanno effettuato gli accertamenti. Sarà l’indagine della Procura (il procuratore di Tunro è Franco Bettini) e dell’Enac a stabilire le cause esatte del dramma.
In quel momento, quando l’ultraleggero perdeva quota, le condizioni meteorologiche nella zona erano ottimali. Difficile al momento ipotizzare una causa diversa da un guasto tecnico o da un malore degli addetti ai comandi. L’incidente è avvenuto a un paio di chilometri dal centro commerciale Quasar. Vicino al campo dove trovarono la morte l’agente della Staffa e Mancini, c’è un aeroporto. E secondo una prima ricostruzione l’ultraleggero era partito dal vicino aeroporto di Montemelino dove aveva base l’ultraleggero.
A dare l’allarme sono stati una donna e un gruppo di ragazzi che hanno visto cadere l’ultraleggero. La donna pensò addirittura che si trattasse di un modellino di aeroplano, come spesso decollano dal vicino aeroporto.
Un paio d’ore dopo l’incidente, amici e parenti hanno raggiunto la zona. Un triste pellegrinaggio tra urla di dolore e singhiozzi. C’è chi ricorda, in mezzo al campo, come chi era ai comandi fosse un pilota esperto. Deve essere stato tradito da qualcosa che gli ha impedito di effettuare qualsiasi manovra di emergenza. L’agente della Staffa è, tra l’altro, proprietario di una cascina; Mancini lascia due figli.
PRECEDENTE
Si tratta del terzo incidente aereo mortale nella zona. Nel febbraio del 2013, appena decollato dall’aviosuperficie di Montemolino, l’aereo ultraleggero con a bordo due fidanzati: Simone Masci e Monica Alunni Stivali. Lui ha 33 anni di Foligno, lei 28 di Perugia. Il piccolo aereo è precipitato in Valle Lupina, nei pressi del torrente Caina. Un volo durato al massimo trenta secondi. Quella volta era domenica e quando l’ultraleggero con Simone Masci ai comandi ha toccato terra ha subito preso fuoco. Il motore si è fermato ad una quota di settanta metri e non vi è stata alcuna possibilità per il pilota di effettuare alcuna manovra di emergenza.

L’altro incidente mortale è avvenuto sulle colline della stessa zona nel novembre del 2006. Hanno perso la vita il pilota Marco Sepiacci, 41 anni, nato a Perugia ma residente da anni a Roma, e il passeggero, Alessio Carola, 30enne romano. L’elicottero era diretto al vicino aeroporto di Castelvieto. Una fitta nebbia grava sulla zona. L’elicottero è caduto in un uliveto, schiantandosi contro gli alberi. L’elicottero privato della Dimensione Aerea di Roma è precipitato mentre tentava un atterraggio di emergenza.

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Il Messaggero

 
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