“Ragazzi sempre più fragili ma ora la scuola è inclusiva” – .

“Ragazzi sempre più fragili ma ora la scuola è inclusiva” – .
“Ragazzi sempre più fragili ma ora la scuola è inclusiva” – .

Estate, tempo di cambiamenti nelle scuole. Al liceo classico Zucchi si contano 7 pensionamenti illustri tra i docenti storici e più noti della scuola. Francesco Iliano (Educazione motoria), allo Zucchi dal 2006, Mara Gualdoni (arte), Franco Bulega (italiano), Anna Magni anche assistente del direttore (matematica), Adriano Gardella, docente di educazione fisica dal 2002, Annalisa Amodeo (greco e latino) allo Zucchi dal 1987 e Claudio Frigerio, al liceo musicale dal 2012, e poi la storica collaboratrice scolastica, la signora Angela.

Per tutti loro e per quelli andati in pensione da poco (un centinaio negli ultimi anni) la scuola ha organizzato una festa l’ultimo giorno di scuola, oltre a tante iniziative a sorpresa organizzate spontaneamente dagli alunni delle diverse classi. Gli insegnanti hanno visto la scuola cambiare e trasformarsi, con un’accelerazione soprattutto dopo il Covid. “I ragazzi – osserva il professor Francesco Iliano – hanno più bisogno di parlare, anche in educazione fisica serve un approccio psicologico. Sono più fragili. Sono tanti i casi di crisi dei voti: non riescono a gestire e tollerare le sconfitte. Primi cinque: durante una prova scoppia il delirio, forse anche per un approccio pressante da parte delle famiglie. Spesso i genitori sono chiamati a discutere con loro i problemi e se accettano l’invito tutto si risolve brillantemente”. Il professor Iliano ha girato varie scuole della Brianza: dall’Hensemberger, all’Ipsia, alla Vanoni, all’Einstein di Vimercate.

Il professor Franco Bulega ha ripercorso la storia di quasi gli ultimi 40 anni del liceo Zucchi, ma non solo. Nato a Milano, iniziò la sua esperienza nella cattedra del professionista Kandinsky di Milano e del tecnico chimico Molinari. “Il liceo Zucchi è stato la mia casa dal 1987 al 2024 – ricorda con affetto – un castello di destini incrociati, come quello di Italo Calvino, di cui voglio ricordare in particolare il collega e amico Maurizio Allegri, scomparso nel 2022”. Col tempo la scuola è diventata più aperta, come ricorda la maestra. Una volta, se appartenevi alle famiglie benestanti di Monza, non potevi fare a meno di andare da Zucchi. Oggi è diventato più fruibile; inoltre, l’avvento del liceo musicale ha aumentato la diversità tra gli studenti. La scuola è diventata più inclusiva, con l’integrazione delle fragilità con piani didattici personalizzati per studenti con disturbi dell’apprendimento e bisogni speciali e tanta attenzione all’ascolto. Gli studenti a scuola sono spesso annoiati e distratti. “I ragazzi ti chiedono di non essere banali – ribadisce il professor Bulega – di dire loro qualcosa di bello, urgente e prezioso. Ecco perché la lezione non si risolve dicendo: “leggiamo a pagina 45”. Non funziona. La scuola è efficace se trasmette strumenti per giudicare, criticare e arrabbiarsi con il mondo”.

La rivendicazione delle carriere alias? «È un déjà vu positivo che richiama le istanze degli anni 70 – spiega il professore – I ragazzi dimostrano così attenzione alle dinamiche sociali del loro tempo. Mi sono laureato nell’anno in cui le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro. Scendemmo in piazza, rivendicarono la fluidità di genere, perché io la apprezzavo». Andrà in pensione anche Angela Cirillo, la storica collaboratrice scolastica.

 
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