RedBull ritorna come riferimento. Giornata di crisi per la Ferrari – Analisi Tecnica – .

RedBull ritorna come riferimento. Giornata di crisi per la Ferrari – Analisi Tecnica – .
RedBull ritorna come riferimento. Giornata di crisi per la Ferrari – Analisi Tecnica – .

La qualificazione Sprint del Gran Premio d’Austria è riuscita nel difficile intento di dare giudizi abbastanza chiari sul livello delle squadre in testa. Un giro di poco più di un minuto e appena 10 curve (di cui 7 reali) potrebbero sembrare troppo pochi per fornire delle risposte, ma la specificità di alcune sezioni ha finito per evidenziare in modo quasi lampante alcuni dei punti di forza e di debolezza delle vetture, soprattutto se si esaminano i dati.

RedBull torna al vertice, seguita da vicino da McLaren

Al Red Bull Ring, almeno sul giro secco, la RB20 è diventata ancora una volta il punto di riferimento dal punto di vista prestazionale. Nonostante l’unico turno di prove libere che avrebbe dovuto penalizzarli, il team di Milton Keynes è riuscito a trovare velocemente il giusto equilibrio. La vettura ha espresso il suo potenziale, guidata ovviamente magistralmente da Verstappen, che ha trovato la pole position con molta più facilità rispetto alle difficoltà di tutte le ultime gare. Osservando i dati è abbastanza chiaro il motivo: la RB20 è la vettura che si comporta meglio su quasi tutti i rettilinei e allo stesso tempo è quella che sviluppa più grip nella seconda parte del giro, nelle curve veloci dove aerodinamica e assetto rigido sono fondamentali. Ovviamente la rigidità dell’assetto costringe Verstappen a prendere traiettorie più rotonde per evitare qualche avvallamento, ma nel complesso l’olandese e la sua vettura sono inattaccabili alla curva 7 (lunga, veloce e con un cambio di direzione finale) e alla 9, la prima delle due curve in discesa a fine giro, che richiedono un anteriore forte ma soprattutto tanto carico aerodinamico e una vettura perfettamente bilanciata. Questo è solo il responso di venerdì, ma per ora è il primo weekend dalla Cina in cui la monoposto del team di Horner dà un’impressione di superiorità.

La McLaren è ancora vicina, dietro la vetta c’è un gap.

Nonostante la pole di Verstappen e una Red Bull che sembrava in buona forma, la McLaren non perde occasione per dimostrare quanto sia eccellente la sua vettura nel complesso, su tutte le piste e in tutte le condizioni. Lando Norris ha fermato il cronometro in SQ3 a meno di un decimo da Verstappen, condividendo il comando con l’olandese nelle curve della seconda metà del giro. Il numero 4 dell’MCL38 prevale infatti alla curva 6 e nella difficilissima curva 10, mostrando a sua volta carica e stabilità, e rimanendo per il momento l’unico nel match che conta. Sì, perché l’impressione guardando i numeri è che per ora, sul tracciato di Zeltweg, ci siano Red Bull e McLaren nel gruppo di testa mentre Mercedes e Ferrari combattono tra loro ma con un distacco tecnico più marcato dalla vetta. Mercedes ha con Russell, infatti, un distacco di oltre 3 decimi e mezzo, che su un giro così corto è notevole, e Sainz, unico a far registrare un tempo dei due ferraristi, addirittura oltre i 4 decimi. Un distacco abbastanza netto quindi che vedremo se si ripeterà sul ritmo gara o se rimarrà una questione di giro singolo e di sfruttamento del picco di grip della gomma tutto concentrato in un giro così corto.

Ferrari decisamente pessima, gli aggiornamenti di Barcellona mettono in crisi la SF24

Difficile trovare un lato positivo nella giornata della rossa. Considerando i 4 decimi guadagnati da Sainz e il problema occorso a Leclerc che gli ha addirittura impedito di completare il giro, facendolo infuriare ancora una volta. La cosa più preoccupante, dati alla mano, è che è evidente che la SF24 è in crisi in curva e soprattutto nelle curve da carico, uno dei punti forti di questo inizio stagione. Oltre a non apparire particolarmente efficiente (il distacco cresce linearmente anche sui rettilinei rispetto a Verstappen), Sainz dimostra un buon inserimento in curva nelle frenate violente del circuito, ma quando si tratta di fare affidamento sul carico aerodinamico, ovvero nelle curve a velocità medio-alta e nel settore finale, la macchina è particolarmente lenta. Il colpo, per ora, è piuttosto duro per la rossa: la pista austriaca avrebbe dovuto essere decisamente più favorevole rispetto a quella spagnola, ma l’impressione è che il pacchetto deciso per l’ultimo Gran Premio, in Spagna, abbia generato una serie di problemi nello sviluppo e nell’ottimizzazione degli assetti, oltre al rimbalzo aerodinamico che appare evidente, e che, altrettanto evidentemente, continua a risolversi sollevando la vettura da terra e quindi gettando al vento punti di carico ed efficienza aerodinamica. Dall’esterno è difficile avere un’indicazione tecnica precisa di ciò che sta accadendo, ma è abbastanza evidente che la vettura non funziona più correttamente quando si tratta di generare deportanza. Vedremo se utilizzare lo sprint come esperimento sui long run porterà a modificare il setup in vista della qualifica e poi della gara, portando un miglioramento, o se la squadra di Maranello sarà costretta ad un altro fine settimana difficile, con la tappa di Silverstone che potrebbe quindi diventare uno spartiacque sul lavoro stagionale. Intanto la Sprint sembra essere combattuta almeno tra i primi due, e tra Mercedes e Ferrari, con Leclerc che nel frattempo proverà a rimontare, su una pista dove solitamente il bello spettacolo è assicurato. Al momento non c’è ancora un riferimento affidabile per il passo gara quindi vedremo quale sarà il responso della gara corta per capire se quanto emerso in questa prima sessione ufficiale verrà confermato appieno oppure se la scala dei valori cambierà.

 
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