Nei campi della fisica teorica e dell’astronautica, una recente pubblicazione ha gettato nuova luce su una possibilità che fino a oggi sembrava relegata esclusivamente al regno della fantascienza: i motori a curvatura. Questo concetto, che ha alimentato l’immaginazione di scrittori e registi, potrebbe avvicinarsi a una concreta realizzazione grazie agli studi di Jared Fuchs, dottore in fisica presso l’Università dell’Alabama e figura di spicco della startup Applied Physics.
Il lavoro di Fuchs, descritto in dettaglio nella rivista Classical and Quantum Gravity, introduce un modello rivoluzionario che teorizza la fattibilità dei motori a curvatura in armonia con le leggi fisiche attualmente riconosciute. La ricerca propone il concetto di “bolla di curvatura”, una struttura che consentirebbe di viaggiare a velocità prossime a quella della luce (circa 300.000 chilometri al secondo), ma senza mai superarla, in linea con la La teoria della relatività di Einstein.
Uno dei principali problemi che ha sempre frenato lo sviluppo pratico di tali tecnologie è stata la presunta necessità di utilizzare “materia negativa”. Questo tipo di materia, la cui esistenza non è stata ancora dimostrata, era considerata essenziale per alimentare i motori a curvatura. Tuttavia, il gruppo di ricerca guidato da Fuchs ha fatto importanti progressi in questo contesto, dimostrando che è possibile ottenere gli effetti desiderati della deformazione senza dover ricorrere a queste ipotetiche forme di materia.
Nonostante queste promettenti innovazioni, il percorso verso il viaggio interstellare resta irto di incognite e sfide tecniche. Gianni Martire, CEO di Applied Physics, pur condividendo l’entusiasmo generato dalla ricerca, ha sottolineato che l’obiettivo del viaggio interstellare è ancora lontano. La scoperta di Fuchs, pur rappresentando un significativo passo avanti nella comprensione teorica, Ciò non implica una rivoluzione immediata nei viaggi spaziali.Tuttavia, apre senza dubbio nuove e affascinanti prospettive per il futuro dell’esplorazione spaziale, segnando una svolta nel modo in cui l’umanità potrebbe un giorno viaggiare tra le stelle.
