18 sì contro la legge – .

18 sì contro la legge – .
18 sì contro la legge – .

MESSINA – Il Consiglio comunale ha votato a favore di una mozione con cui prende ufficialmente posizione contro l’autonomia differenziata, diventata legge a fine giugno. Dei 28 presenti, 18 hanno votato sì alla delibera proposta dal Pd. Sei hanno votato no. Si tratta di Villari, Restuccia, Centofanti, D’Arrigo e Rotondo, tutti del gruppo Lega/Prima L’Italia, e Carbone, unico esponente di Fratelli d’Italia presente in aula (sia Currò che Gioveni erano assenti per motivi personali). Quattro si sono astenuti: Cantello, ora presidente al posto di Pergolizzi, e i tre del gruppo misto Buonocuore, Di Ciuccio e Oteri. Hanno votato a favore il Pd, i gruppi legati a Basile e De Luca e Ora Sicilia.

Basile: “Non tiene conto delle esigenze del territorio”

Ad aprire i lavori il sindaco Federico Basile, accompagnato in aula dal consigliere Pietro Currò. Il sindaco ha voluto esprimere la posizione dell’amministrazione su un tema che “non fa parte di quelle riforme che hanno tenuto conto delle esigenze dei territori, ma soprattutto di quei territori del Sud che non hanno bisogno di una legge che determini le modalità di attuazione del decentramento ma di un diverso rispetto istituzionale”. Basile si è soffermato sulla “coperta corta che si muove ma è sempre corta”, senza soffermarsi su un aspetto o sull’altro, ma lasciando spazio al dibattito in Consiglio. Prima, però, ha sottolineato “la necessità di riforme condivise con il territorio. Il governatore della Sicilia, a differenza di quello della Calabria, ha applaudito la riforma”. E ancora: “Se serve autonomia, deve essere vera autonomia”. Infine: “È tangibile la prospettiva che la riforma cancelli quel principio di democrazia che dovrebbe esserci”.

Russo: “Messina deve esprimersi”

Poi Alessandro Russo, che ha illustrato la risoluzione come primo firmatario: “Questa Camera si è espressa già nell’aprile 2023 sugli effetti dell’autonomia differenziata e ha espresso parere favorevole su un’altra risoluzione presentata dal Pd sui potenziali rischi di questa legge. Quel voto, in larga maggioranza maggioritario in questa Camera, ha oggi una fase 2 perché come sapete il 28 giugno quel disegno di legge è diventato legge 86 del 2024, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Introduce l’autonomia differenziata regionale. Ricordo quello che ha detto il sindaco: c’è un problema generale. Questa nuova legge non fa altro che, in parole povere, introdurre per le regioni che vorranno richiederla ulteriori forme di autonomia per poter decidere in 23 deleghe che vanno dalla sanità, all’istruzione, al commercio estero, e così via. Le Regioni possono legiferare e disporre di risorse in autonomia anche rispetto al governo centrale. Cosa accadrebbe se le Regioni legiferassero in autonomia rispetto alla scuola? Ma anche su cosa investire, su quali strumenti per la scuola, o peggio ancora se tutti potessero decidere chi può insegnare nelle scuole, dalle materne alle superiori”.

Il suo intervento è stato molto lungo e dettagliato, durato oltre 20 minuti, in cui ha parlato degli strumenti perequativi, delle regioni povere penalizzate rispetto a quelle ricche, e facendo riferimento anche alle parole di Occhiuto, presidente della Regione Calabria, di Forza Italia, che ha criticato la riforma. Russo ha poi concluso: “Il consiglio comunale della tredicesima città d’Italia deve assolutamente opporsi nella forma ad un piano che vede impoverire questo territorio, compromettendo i servizi essenziali e il nostro stesso futuro. All’ordine del giorno c’è l’espressione di una posizione di disapprovazione rispetto alla legge 86 del 2024”, ma anche di “preoccupazione” per la legge stessa. E la delibera prevede anche di “impegnare l’amministrazione” a esprimere la mozione come espressione politica della comunità messinese.

Centofanti in difesa del governo

Russo è stato sostenuto prima da Salvatore Papa del Sud chiama Nord, poi dalla collega del Pd Antonella Russo e da Raimondo Mortelliti di Con De Luca per Basile. La posizione dei gruppi legati al sindaco è chiara, e già nel dibattito hanno espresso la loro contrarietà all’autonomia differenziata (e poco dopo è intervenuto in questo senso anche il capogruppo sindaco Francesco Cipolla di Basile). È intervenuta anche Cettina Buonocuore che ha sottolineato che “non credo che il governo possa pensare di abbandonare una parte d’Italia”.

Diversa posizione ha preso la posizione di Amalia Centofanti, portavoce dei gruppi Lega e Prima l’Italia, che con un intervento di pochi minuti ha difeso il governo nazionale e la scelta di fare legge sull’autonomia differenziata. Centofanti ha risposto a chi parla di una legge “che divide il Paese”, spiegando che “sarà data priorità alla determinazione dei livelli essenziali di prestazioni riguardanti i diritti civili e sociali che dovranno necessariamente essere garantiti su tutto il territorio nazionale. E ci sarà la garanzia che questi diritti saranno garantiti a tutti i cittadini, ovunque. Secondo il piano attuativo, a chi non richiederà l’autonomia non verrà scalato un solo euro. Ho sentito altri attacchi secondo i quali si dice che l’autonomia non può essere raggiunta senza la preventiva determinazione dei livelli essenziali di prestazione”. Ha poi proseguito ribadendo le diverse garanzie date dal governo e alcuni “chiarimenti” con cui ha espresso “la volontà di chiedere ai colleghi, al di là delle idee puramente politiche, di non creare allarmismi o difficoltà, ma di lavorare affinché le Regioni che decideranno di farlo concludere tali accordi possa funzionare nel miglior modo possibile e nell’interesse dei cittadini”.

 
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