“Non sono stati i musulmani” – Il Tempo

“Non sono stati i musulmani” – Il Tempo
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Un intervento destinato a far discutere, quello di Giuseppe Cruciani durante Diritto e rovescioil programma ospitato da Paolo Del Debbio Giovedì 28 marzo. Il giornalista, voce di La zanzara su Radio 24 commenta le ricostruzioni diAttacco a Mosca venerdì scorso, il terribile attentato al municipio di Crocus rivendicato dall’Isis. Sembra che tutto conduca ad una sorta di terrorismo Islamistaanche se la Russia è la stessa Vladimir Putin puntano il dito controUcrainaae, secondariamente, a ovest. «Non mi appassiona il tema delle responsabilità, perché non sapremo» chi è stato, ha detto Cruciani.

Il giornalista sostiene che “è inutile tormentarsi sulle responsabilità dell’attentato, ma io Non ci credo per un secondo che erano islamici”. La ragione? “La Russia è un Paese molto controllato” e le persone arrestate, tutte provenienti dalle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale a forte impronta musulmana, “sono oggettivamente gli esecutori materiali di quell’attentato”. Ma “il fatto che si siano presentati in un teatro , compiere questo attentato in un luogo pubblico senza che nessuno a Mosca ne sapesse nulla mi è difficile immaginarlo”, è il sospetto di Cruciani.

“La cosa interessante sarà vedere la reazione di Mosca nelle prossime settimane”, sostiene il conduttore La zanzara che ribadisce: “Sembra qualcosa di più di servizi segretiNon credo che oggi sia possibile uccidere a Mosca 200-300 persone, quante saranno alla fine, senza che i servizi segreti russi e nemmeno quelli di altri Paesi ne sappiano nulla”. Per Cruciani le vere responsabilità si sapranno «almeno tra 50 anni», quando appariranno alcuni documenti.

Un intervento che si discosta totalmente da quanto affermato poco dopo da Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto per gli Affari Internazionali. L’ambasciatore afferma che innanzitutto “c’è stato un evidente fallimento da parte dei servizi di sicurezza russi” che non sono stati “in grado di prevenire questo attacco” dopo che i servizi segreti americani “avevano avvertito i russi che c’era questo rischio”. Poi c’è “il tentativo maldestro delle autorità russe” per attribuire la responsabilità dell’attentato a Kiev o all’Occidente, per due ragioni. “Distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica russa da questa clamorosa manifestazione di vulnerabilità della sicurezza interna”, sostiene Nelli Feroci, e “costituire le condizioni per un rilancio di unaoffensiva militare sul fronte ucraino”.

 
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