“Ti farò a pezzi e ti getterò nella terra.” Cruciani minacciato di morte

Nell’ultimo episodio di Zanzara, Giuseppe Cruciani Così commentano i corsi islamo-friendly della scuola di Abbiategrasso e le parole dell’imam di Savona.

«In una scuola di Abbiategrasso, vicino Milano, avviene una grande vergogna», ha esordito Cruciani. «Ora dirai «basta con questo Islam», «sei ossessionato da questi musulmani». Ebbene, in una scuola di Abbiategrasso hanno istituito un corso di lingua e cultura araba. E finora va bene. Insieme anche al corso di lingua e cultura araba un laboratorio per indossare il velo islamico, l’hijab. Adesso dico: ragazzi, un laboratorio per indossare il velo islamico. Andate a chiedere alle donne iraniane cosa significa per loro il velo islamico, invece di allestire un laboratorio per indossarlo”.

L’ospite di Radio24 ha poi proseguito commentando le parole dell’imam di Savona sulla segregazione delle donne durante la preghiera: “Ieri sera, ospite della trasmissione Dritto e Rovescio, era presente l’imam di Savona, che a un certo punto sulla questione della perché la preghiera dovrebbe essere separata tra uomini e donne, con quella vergogna di quel recinto, se ne uscì dicendo che altrimenti quando le donne si chinano, gli uomini potrebbero guardarsi il sedere. Ho precisato all’imam che queste donne non sono nude, anzi sono tutte vestite”.

Cruciani legge poi le minacce ricevute da un ascoltatore islamico: «Questa mattina ho ricevuto da uno sconosciuto il seguente messaggio, che però non ho screenshottato e gelosamente conservata, che si autoproclamò islamica. «Posso dirti che sei veramente un pezzo di merda e devi morire, meglio se non ti incontro Ti farò a pezzi e ti getterò nella terra, poi ti piscio addosso e ti do fuoco. Questo gentile signore è già stato segnalato”.

Cruciani ha poi concluso il suo editoriale di inizio trasmissione parlando del caso di Mario Cattaneo: “Ieri ho abbracciato vigorosamente il mitologico oste lodigiano, Mario Cattaneo, che passò sette anni al palo con la giustizia prima di essere assolto in secondo grado dall’accusa di aver ucciso un ladro entrato nella sua bottega. L’Italia gli ha fatto passare l’inferno con la sua giustizia del cavolo. E intanto un altro signore, che ha già scontato quattro anni e sei mesi per l’omicidio di un ladro e quindi per eccessiva legittima difesa, ha subito il 96esimo furto da 200mila euro. Vergogna, vergogna, vergogna”.