Perché Dragon Ball Super non deve assolutamente commettere questo errore su Gohan – .

Perché Dragon Ball Super non deve assolutamente commettere questo errore su Gohan – .
Perché Dragon Ball Super non deve assolutamente commettere questo errore su Gohan – .

Il percorso di Gohan verso il protagonismo è stato caratterizzato dall’assenza di qualsiasi progressione lineare. E ogni volta il Saiyan cercava di “usurpare” il ruolo di figura chiave di suo padre sfera del drago, Toriyama lo ha relegato ai margini della narrazione. Un espediente, questo, quello Super non può permettersi di ripetere se vuole ridare profondità al viaggio dell’eroe.

Prima di indagare sulle incongruenze che la serie potrebbe incontrare se indebolito la funzione cardinale acquisita dal primogenito di Goku durante l’ultimo arco del manga, va sottolineato come il guerriero abbia sempre avuto bisogno trovare la sua indipendenza narrativasoprattutto nei confronti del padre, al fine di affermare il proprio protagonismo nell’opera.

Del resto, i motivi che hanno spinto Vegeta a vedere in Gohan l’immagine del Saiyan ideale di Dragon Ball sono riconducibili proprio a natura ibrida (e senza precedenti) del suo organismo cellulare. Come rappresentante di due razze diverse, è stato subito chiaro come Akira Toriyama non poteva adottare per il guerriero le stesse strategie evolutive con cui caratterizzò le mutazioni del padre o dello stesso Vegeta, portando così il mangaka a codificare traiettorie (nonché trasformazioni) assolutamente esclusivo per il ragazzo, di cui solo lui, in quanto essere ibrido, può rendere testimonianza nella storia. E che ha trovato nei due incontri con Cell (quello in versione Perfect nel manga originale, e quello in formato “Max” di Super) l’incipit di un rinnovato protagonismo dell’eroe.

In questo senso, se abbiamo inteso la saga degli androidi come il cuore di tutto Dragon Ball, uno dei motivi è da ricercarsi proprio nella trasparenza con cui l’autore qui tratteggia un rituale di passaggio per Gohancapito fin dall’inizio del Z come erede simbolico di suo padre, e quindi come suo successore anche nella veste di riferimento assoluto dell’opera. Ma a causa delle indicazioni/pressioni della redazione, unite alla difficoltà dell’autore nel costruire la saga finale del manga su un personaggio diverso da Goku, Toriyama si è trovato ad invertire la parabola evolutiva del ragazzo, portando così ad una evidente riduzione del suo protagonismo durante l’arco Bu. Un fattore che avrebbe potuto funzionare all’epoca della serializzazione originaria dell’opera, anche perché rispondeva alle esigenze dei lettori, ma che oggi, se ribadito, determinerebbe l’avvento di una soluzione percepita non solo come stanca e ridondante, ma anche come anacronistico.

Va detto, poi, che la capacità mostrata da Dragon Ball Super di prendere le distanze, in tutta l’ultima sezione dei capitoli, da gokucentrismoin favore della rinnovata centralità di Gohan, ha appena aperto la strada alla prosecuzione dell’opera: le cui trame future, alla luce della trasformazione in Bestia dell’eroe e la sua configurazione come catalizzatore per le prossime evoluzioni di Broly, sembrano ormai destinati a prefigurare l’avvento di un doppio (o triplo, se contiamo anche Vegeta) protagonismo. Il che permetterà al primogenito di Goku, chissà, di assumersi il compito di tutelare l’incolumità dei terrestri, e di indicare la strada alle future generazioni di Saiyan. Cioè, se la storia non confina per l’ennesima volta il guerriero ai margini estremi della narrazione.

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